di Marina Crisafi - Sono a rischio nullità le cartelle esattoriali notificate tramite pec. A sollevare "ragionevoli perplessità circa la validità della notificazione" è la Ctp di Napoli (con l'ordinanza sospensiva n. 1817/2016 del 12 maggio scorso) che ha riacceso i riflettori su un tema che a breve interesserà tutto il territorio nazionale.
La facoltà di notificare le cartelle a mezzo pec, infatti, avviata in via sperimentale fin dal 2010 (in virtù dell'art. 38 del d.l. n. 78/2010) diventerà un obbligo a partire dal prossimo 1° giugno. A prevederlo espressamente è il d.lgs. n. 159/2015, attuativo della delega fiscale, che dispone la tassatività del canale telematico per imprenditori, società e professionisti, lasciando alla libera determinazione dei privati la scelta se utilizzare o meno il metodo tradizionale o telematico.
In tutto questo, quindi, si innesca l'interessante pronuncia del giudice partenopeo, chiamato ad intervenire da un contribuente (assistito dall'Associazione dei contribuenti italiani) che lamentava la nullità della notifica di una cartella a mezzo pec, sostenendo che questa non offrisse le medesime garanzie assicurate dalla raccomandata tradizionale e soprattutto che non contenesse il provvedimento in originale, ma soltanto una copia informatica, priva peraltro di attestazione di conformità.
La tesi fa breccia nel collegio giudicante che, rinviando la decisione nel merito, ha tuttavia deciso di sospendere l'efficacia dell'atto impugnato.
Le questioni emerse, in sostanza sarebbero due: la posta elettronica certificata non garantisce la piena prova della consegna effettiva del documento al destinatario, a differenza ad esempio del sistema tradizionale della notifica cartacea, in cui a dare fede privilegiata all'attestazione di consegna è il pubblico ufficiale che vi provvede (come l'ufficiale giudiziario, il messo notificatore, ecc.); una copia non può assumere valore giuridico giacché non garantisce che il documento sia identico all'originale, il quale nella spedizione telematica rimane sempre nelle mani di chi lo invia, e quindi di Equitalia.
La questione, ora, sarà esaminata nel merito dai giudici napoletani all'udienza del 29 settembre 2016, intanto, però il rischio di contenziosi si fa alto e considerata l'imminenza dell'obbligatorietà della pec a partire dall'inizio del mese prossimo non è escluso che il Governo debba fornire chiarimenti di dettaglio.