A darne notizia è "The Wall Street Journal" che racconta nei dettagli di una vicenda occorsa in un'aula di giustizia di Las Vegas e che vede come protagonisti il giudice Conrad Hafen e il "public defender" Zohra Bakhtary.
Nel corso di un'animata discussione, il giudice aveva richiamato al silenzio il difensore che, però, nonostante i ripetuti ammonimenti, continuava a parlare per fare valere le ragioni del proprio assistito.
Dopo l'ennesimo richiamo alla Bakhtary che proprio non ne voleva sapere di concludere il suo intervento, il giudice lancia quello che può considerarsi un avvertimento risolutivo: "Non un'altra parola". Il public defender, incurante dell'"ultimatum", continua con la sua difesa e a quel punto il giudice chiede alle forze dell'ordine presenti in aula di intervenire e fa ammanettare il legale.
Mentre il giudice Hafen ha ribadito la legittimità della sua condotta a fronte delle continue interruzioni poste in essere dal public defender Zohra Bakhtary, quest'ultima ha stigmatizzato quanto accaduto, argomentando che la Corte ha il dovere costituzionale di ascoltare le tesi difensive e non già di zittire il legale che deontologicamente è tenuto a garantire sempre un'efficace difesa del cliente.
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