di Marina Crisafi - Come si esercita la facoltà di notificare in proprio? Quali atti si possono notificare? Cos'è il registro cronologico? Come preparare i documenti? O ancora, qual è il momento di perfezionamento della notifica? Qualsiasi domanda o dubbio possa sorgere sulle notifiche in proprio, gli avvocati ora potranno trovare una risposta in un'unica e pratica guida. È questa la ratio con cui l'Unione Triveneta dei Consigli dell'ordine degli avvocati ha pubblicato il nuovo vademecum aggiornato a giugno 2016 (qui sotto allegato), tenendo conto delle modifiche apportate alla legge n. 53/1994 con riferimento alla possibilità di notifiche a mezzo pec.
"Con la legge 53/1994 - si legge infatti nella premessa al vademecum - si è attribuita agli avvocati la facoltà di notificazione degli atti giudiziari, facendo venire meno l'intermediazione necessaria dell'ufficiale giudiziario e consentendo anche agli avvocati di svolgere questa funzione". Uno strumento normativo che dati i disagi causati dalla "carenza di personale e le difficoltà quotidiane degli Uffici UNEP nello smaltire la mole di atti da notificare" apporta benefici all'attività dell'avvocato. Da qui l'idea della redazione di un vero e proprio vademecum, quale valido ausilio per approcciarsi alla notifica in proprio.
Partendo dal testo aggiornato della legge n. 53/1994, la guida degli avvocati del Nordest approfondisce ogni aspetto dalla notifica diretta a quella via pec, con precisazioni e specifiche tecniche su come effettuare la trasformazione dell'atto o del provvedimento da cartaceo a pdf immagine, sull'asseverazione di conformità, e su tutti gli adempimenti necessari.
Vademecum sulle notifiche in proprio
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