di Marina Crisafi - Se un tempo bisognava stare attenti a non accettare caramelle dagli sconosciuti, ora, invece, nell'era dei social network, occorre fare attenzione alle richieste di amicizia provenienti da persone che non si conoscono. Il consiglio arriva direttamente dalla Polizia che sulla sua pagina Facebook Una vita da social invita ad evitare di accettare amicizie se non si conosce il soggetto, neanche se la richiesta proviene da parte di una ragazza giovane e carina. Anzi, il tranello sta proprio lì. Sono diversi, infatti, scrivono gli agenti, i casi di estorsione denunciati alla Polizia Postale (senza contare quelli non denunciati "per pudore"), originati proprio dall'aver stretto amicizia con la persona sbagliata.
Il meccanismo, spiegano, è il seguente: la vittima riceve una richiesta di amicizia da una ragazza giovane e carina (o viceversa), ovviamente, "il profilo è falso, poiché viene costruito con foto e dati prelevati da altri profili Facebook non protetti". Una volta accettata l'amicizia, "inizia uno scambio di conversazioni sul Messenger di Facebook, quindi viene richiesto alla vittima il contatto Skype per proseguire più comodamente le conversazioni". A questo punto la vittima viene coinvolta dalla sconosciuta/o "in conversazioni sempre più piccanti e spinta a spogliarsi o ad effettuare giochi erotici mentre, a sua insaputa, viene ripresa dai criminali informatici con la propria webcam". Infine, ottenuto il filmato osè, "gli estorsori lo mostrano alla vittima, chiedendo un riscatto tra i 500 e i 1.500 euro per non diffonderlo".
Per cui l'invito alla tutela è d'obbligo. Oltre ad evitare di accettare "amicizia da persone che non conoscete" esorta la Polizia, "inserite nelle vostre pagine i dati minimi relativi alla vostra persona (esempio solo giorno/mese di nascita e non l'anno) e proteggete il vostro profilo limitando la visione delle foto, delle amicizie e del diario solo ai vostri amici - perché - aprendolo agli "amici degli amici" facciamo comunque un'ulteriore diffusione dei dati". Sempre bene, infine, "evitare di pubblicare le foto dei minori".
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