di Marina Crisafi - Non smette mai di stupire papa Francesco e in occasione della Giornata Mondiale del Creato, stila un vero e proprio vademecum per il rispetto dell'ambiente. Nel messaggio di oggi in Vaticano alla presenza del card. Peter Turkson e del mons. Brian Farrell, rispettivamente, presidente e segretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la pace, il pontefiche ha elencato una serie di piccoli gesti quotidiani che tutti possono fare per rispettare la "casa comune".
"L'esame di coscienza, il pentimento e la confessione al padre ricco di misericordia conducono a un fermo proposito di cambiare vita. E questo deve tradursi in atteggiamenti e comportamenti concreti più rispettosi del creato - ricorda Bergoglio rifacendosi all'enciclica Laudato sì. Gesti concreti che possono consistere ad esempio nel "fare un uso oculato della plastica e della carta, non sprecare acqua, cibo ed energia elettrica, differenziare i rifiuti, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico e condividere un medesimo veicolo tra più persone, e così via".
Mai pensare che si tratti di sforzi troppo piccoli per migliorare il mondo, rincara il pontefice, perché tali azioni "provocano in seno a
questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente e incoraggiano uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo".
Non perdere la speranza, dunque e ascoltare "il grido della terra" che da giardino rigoglioso "stiamo trasformando in una distesa inquinata di macerie, deserti e sporcizia". È questo il monito lanciato dal papa, che invita a non arrendersi e a non essere indifferenti "alla perdita della biodiversità e alla distruzione degli ecosistemi, spesso provocate dai nostri comportamenti irresponsabili ed egoistici".
Maltrattare la natura, significa maltrattare anche gli esseri umani avverte Francesco e ognuno deve fare la propria parte, i governi, le imprese e la gente comune, partendo da piccoli gesti per iniziare a riscattarsi "per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo".
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