Avv. Francesco Pandolfi - Le situazioni che ruotano attorno alle sedi (o zone) farmaceutiche a volte possono essere tante e complicate, come quelle che riguardano l'assegnazione di "nuove sedi" e che, almeno potenzialmente, incidono sugli interessi di chi ha già altre sedi assegnate su un certo territorio.
Fortunatamente la magistratura, interrogata su questi temi, si preoccupa di proteggere i diritti di tutte le parti in gioco.
Vediamo come.
La vicenda
Il Consiglio di Stato esamina una situazione riguardante un gruppo di farmacie titolari di quattro sedi in un territorio.
Succede che la Regione (sostituendosi al Comune [ex art. 11 co. 9 Legge n. 27/12] nell'individuare nuove sedi disponibili) istituisce la quinta sede farmaceutica, cosa che non viene condivisa e, di conseguenza, subito contestata con un ricorso.
Questo procedimento ha esito negativo, sia in primo grado che davanti il C.d.S.
Nel frattempo la Regione indice il concorso straordinario per la copertura della nuova sede creata.
Dopo un po di tempo le quattro farmacie, prendendo spunto dal decremento della popolazione territoriale residente, chiedono al Comune la revisione biennale del numero delle farmacie e, anzi, la conferma del numero di quattro sedi già esistenti, insistendo per la soppressione della quinta nuova sede.
La delibera della Giunta comunale (che conferma la precedente pianta organica) viene impugnata con successo dalla Regione.
In appello, il gruppo chiede insistentemente che le sedi farmaceutiche siano quattro e non cinque: questo è l'interesse di fondo.
La tutela del (quinto) concorrente
Il Consiglio di Stato, messo di fronte a questo problema, per prima cosa si preoccupa di tutelare la posizione del quinto partecipante: in pratica le dottoresse assegnatarie della quinta sede farmaceutica.
Si perché l'eventuale accoglimento dell'appello porterebbe come conseguenza la conferma della precedente pianta organica (o analogo strumento pianificatorio) a quattro farmacie, pregiudicando le assegnatarie della quinta sede.
Ordina pertanto l'integrazione del contraddittorio.
Che cos'è questa "integrazione"?
Si tratta di un sistema giuridico di protezione della posizione delle controinteressate.
Consiste nell'ordinare alle appellanti la notifica alle dottoresse assegnatarie della quinta sede copia del ricorso in appello e copia dell'ordinanza del C.d.S.
Ma i Magistrati hanno anche un'altra preoccupazione.
Il Consiglio ordina alla Regione di non far decadere dalla graduatoria semestrale le assegnatarie della quinta sede: questo perché la durata della causa si allunga per effetto dell'integrazione del contraddittorio (cosa che potrebbe indirettamente danneggiare le dottoresse cui è diretta la notifica).
Questi sono i rimedi e gli strumenti giuridici di tutela dei diritti e degli interessi delle parti in gioco.
In pratica
L'istituzione di nuove farmacie è legata anche a rilevanti interessi economico - giuridici di chi subentra e di chi è già presente sul mercato.
Per questo i ricorsi amministrativi e, quindi, le cause devono essere condotte ad "armi pari" nel rispetto delle norme di settore.
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