di Lucia Izzo - Professionisti equiparati alle piccole-medie imprese, che potranno accedere ai fondi strutturali europei. La manovra prevista dalla Legge di Stabilità 2016 si avvia verso la sua piena operatività, rendendo sempre più concreta la possibilità per gli studi professionali di accedere ai contributi previsti dai piani operativi POR e PON e del Fondo sociale europeo (FSE) della programmazione 2014-2020, stanziati sia direttamente dall'Unione europea, sia indirettamente dagli Stati membri (Sm) e dalle Regioni.
Fondi: ripartizioni regionali
Saranno ben 44 miliardi complessivi i fondi che l'UE destinerà al nostro paese, somma che andrà suddivisa regione per regione, con particolare incidenza nelle aree più disagiate. Nel periodo 2014-2020 l'Italia prevede di gestire oltre 60 programmi operativi regionali (POR) e 14 programmi operativi nazionali (PON) in adesione agli obiettivi tematici previsti dall'Accordo in cui figurano non solo le Pmi, ma anche, ad esempio, digitalizzazione nazionale, ricerca e innovazione, riduzione dell'inquinamento da Co2 e sostegno di energie alternative, utilizzo efficiente delle risorse naturali e contrasto ai cambiamenti climatici, miglioramento del trasporto pubblico locale, formazione, istruzione, sostegno alla povertà e allla mobilità lavorativa, maggiore efficienza della P.A.
Anche se ad ogni Regione è concesso di agire con tempistiche differenti e in relazione alle proprie priorità, già in diverse zone d'Italia sono apparse iniziative locali di stanziamento fondi, con appositi bandi, destinate a finanziare i professionisti: ciò è avvenuto, ad esempio, in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Campania, Puglia e Sardegna.
I principali strumenti scelti per consentire ai Professionisti e alle partite IVA di accedere ai finanziamenti sono, a titolo esemplificativo, agevolazioni a fondo perduto, accesso al credito, contributi per l'avvio di nuove attività.
Sovvenzioni dirette con H2020 e Sme Instrument
Il programma Horizon 2020 finanzia i progetti per la Ricerca e l'Innovazione in Europa fino al 2020. Si tratta del più recente strumento finanziario di attuazione della "Unione dell'Innovazione" con l'obiettivo di promuovere il settore di ricerca e sviluppo su scala europea e mondiale, rimuovendo gli ostacoli dell'innovazione e agevolando il settore pubblico e privato a lavorare insieme per il raggiungimento degli obiettivi.
Ciò avviene anche a mezzo di finanziamenti allocati direttamente dall'Unione Europea dopo aver inoltrato domanda in via informatica alla Commissione UE a mezzo del portale dedicato.In particolare lo SME Instrument (SME - micro, small and medium-sized enterprises) è stato pensato specificamente per le PMI, per attività di ricerca e innovazione e per sostenere le capacità delle piccole e medie imprese nel corso delle varie fasi del ciclo di innovazione.
La partecipazione ai bandi, per quanto riguarda professionisti e studi organizzati in associazione, dovrà avvenire presentando proposta progettuale da inviarsi esclusivamente con modalità telematica, con l'obbligo di indicare il numero di iscrizione nel Registro delle Imprese presso la Camera di commercio.
Saranno eleggibili le federazioni di studi, gli studi organizzati come società a responsabilità limitata e le società tra avvocati ai sensi del d.lgs. 96/2001, a condizione che: la società sia regolarmente costituita ai sensi dell'articolo 17 del predetto decreto; la società sia iscritta nel Registro delle imprese ai sensi dell'articolo 16 del decreto; la società rientri nei parametri normativi Ue sulle Pmi; svolga un'attività profit.
È premura delle aziende, pertanto, l'informazione circa i bandi di interesse sia collegati al Fesr e Fse, ma anche di cui al programma Horizon 2020 con collegato Sme Instrument, che consentono l'accesso diretto e personale ai finanziamenti, così da rilevare se tra le iniziative proposte ve ne siano di aperte e effettivamente fruibili.