Per il Tribunale di Padova, che ha obbligato la profilassi per una ragazza adolescente, a prevalere è il diritto alla salute del minore

di Gabriella Lax - Uno dei genitori vuole vaccinare il figlio, ma l'altro è contrario? Ci pensa il giudice ad ordinare la terapia, poiché a prevalere è sempre il diritto alla salute del minore. E' questa la decisione del Tribunale di Padova, chiamato a pronunciarsi sulla vicenda di una coppia separata di Abano Terme obbligando i coniugi in disaccordo ad effettuare la vaccinazione alla figlia minorenne.

Si tratta della prima decisione in questo senso in Italia, destinata a costituire un precedente (ndr. un caso simile era stato portato a luglio scorso davanti al tribunale di Modena, ma non si era approdati ad alcuna sentenza).

Nel caso di specie, la madre della ragazza adolescente aveva deciso di far vaccinare la figlia nel competente ufficio Usl di zona contro il Papilloma Virus (responsabile in molti casi di tumore all'apparato riproduttivo femminile), anche per via degli episodi pregressi riguardanti la malattia avvenuti in famiglia. Tuttavia il padre, contrario alle vaccinazioni, aveva diffidato la ex e il centro vaccinazioni dal sottoporre la ragazza a questo genere di profilassi.

La vicenda dunque è approdata nelle aule del tribunale di Padova, il quale ha ordinato con la sentenza la somministrazione della terapia alla giovane, in virtù della prioritaria tutela della sua salute.

La pronuncia, ovviamente, ha importanti ricadute cliniche e sociali, innestandosi nel sempre più acceso dibattito sulle vaccinazioni in un Paese come l'Italia in cui la copertura della popolazione da malattie trasmissibili è sempre più bassa, specchio di una crescente contrarietà delle famiglie a sottoporre i propri figli a profilassi, un tempo ritenute indispensabili.



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