Il comportamento è idoneo ad integrare la fattispecie del getto pericoloso di cose

di Valeria Zeppilli - Se l'odore degli escrementi del gatto del vicino diventa insopportabile, non bisogna farsi prendere da strani raptus ma è fondamentale cercare la soluzione migliore per risolvere il problema.

Con la sentenza numero 46149/2016 del 3 novembre (qui sotto allegata), la Cassazione ha infatti dichiarato che chi diffonde una sostanza nociva per tentare di risolvere il problema dei cattivi odori cagionati dai felini risponde del reato di getto pericoloso di cose. Tali sostanze, infatti, possono provocare problemi di salute ai proprietari degli animali e non solo.

Nel caso di specie, l'imputata, non sopportando più la puzza prodotta dagli escrementi dei gatti del suo vicino, si era avvalsa della creolina, gettandola in grande quantità nel cortile condominiale.

Dinanzi alla Cassazione la donna, per tentare di scampare alla condanna al pagamento di 200 euro di ammenda, aveva tentato la carta della legittima difesa: la sostanza nociva era per lei fondamentale per difendere la sua salute, messa in pericolo dagli escrementi degli animali.

Per la Cassazione, però, tale ricostruzione non regge: la creolina utilizzata per "proteggersi" è infatti caratterizzata da un'elevata tossicità e aveva determinato nei vicini un grande fastidio agli occhi e alla gola e forti irritazioni fisiche che li avevano costretti a sottoporsi a controllo medico. La condotta della donna, insomma, aveva determinato "la diffusione nello spazio condominiale di gas o vapori dalla accertata capacità offensiva o comunque molestatrice, secondo una modalità operativa che appare chiaramente riconducibile al paradigma normativo".

L'integrazione della contravvenzione di cui all'articolo 674 c.p. è quindi evidente e la condanna resta.

Corte di cassazione testo sentenza numero 46149/2016
Valeria Zeppilli

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