Il parere del Consiglio Nazionale Forense sul quesito del Coa di Roma

di Marina Crisafi - L'avvocato non può riportare nella carta intestata dello studio il logo del proprio consiglio dell'ordine. Lo ha sancito il Consiglio Nazionale Forense, con parere n. 47/2016, pubblicato sul sito istituzionale in questi giorni, rispondendo ad un apposito quesito formulato dal Coa di Roma.

Il consiglio territoriale chiedeva se l'avvocato potesse riportare nella propria carta intestata il logo dell'ordine di appartenenza, con le indicazioni indicate dall'ordine stesso.

Ma per il Cnf, la risposta è negativa.

Il logo dell'ordine professionale, ricorda innanzitutto il Consiglio, "non può essere utilizzato da terzi, né dagli iscritti, senza l'autorizzazione di chi ne possa disporre".

In ogni caso, l'autorizzazione non può riguardare "l'uso del logo nella carta intestata dell'iscritto, trattandosi di segno distintivo di soggetto diverso da colui al quale è intestata la carta da lettere".


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