Domanda: "Esistono limiti di legge ai prelievi di denaro?"
Risposta: "La risposta varia a seconda del soggetto che procede al prelievo.
Per i lavoratori dipendenti, la possibilità di prelevare denaro dal proprio conto corrente non è assoggettata ad alcun limite: tali soggetti possono provvedere a recuperare dalla banca qualsiasi somma a loro disposizione senza dovere alcuna giustificazione al fisco.
Lo stesso dicasi per i lavoratori autonomi, sebbene con riferimento ad essi è dovuta intervenire la Corte costituzionale a rendere davvero libere le operazioni.
Sino al 2014, infatti, tali lavoratori erano assoggettati a specifici limiti: essendo equiparati ai titolari di redditi di impresa, si prevedeva che il prelevamento dal conto bancario corrispondesse a un costo a sua volta produttivo di un ricavo. Ma con la sentenza numero 228/2014 la Consulta ha dichiarato l'illegittimità di tale trattamento.
Gli imprenditori, invece, continuano ad essere fortemente limitati nella loro facoltà di eseguire prelievi. Anzi: il recente decreto fiscale collegato alla legge di stabilità ha addirittura individuato in 1.000 euro al giorno e 5.000 euro al mese la soglia massima oltre la quale può scattare l'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate, sulla presunzione che si tratti di lavoro nero o attività comunque illecita.
In ogni caso per tutti, lavoratori e imprenditori, vale la regola che il pagamento in contanti non può eccedere i 3mila euro. Quindi, anche dopo aver prelevato bisogna fare attenzione a come i soldi vengono spesi".
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