Come si stabilisce il compenso dell'amministratore di condominio?
Ad oggi, non esiste un tariffario professionale specifico per gli amministratori di condominio, per cui i criteri sono i più disparati.
In alcuni casi, viene chiesto un compenso fisso, facendo riferimento al tariffario relativo alla categoria professionale al cui albo l'amministratore sia eventualmente iscritto (ad es. geometri, architetti, ecc.). In altri casi, il compenso viene modulato sulla dimensione del condominio, o, ancora, in misura percentuale variabile rispetto al volume d'affari del condominio stesso.
Il compenso, comunque, si ritiene che non possa discostarsi eccessivamente dalla media praticata nella città in cui ha luogo il condominio.
In ogni caso, l'amministratore, a prescindere dall'ammontare del compenso pattuito, è tenuto (ex art. 1129, 14° comma, c.c.) a specificare in modo analitico l'importo dovutogli per l'attività professionale svolta, al momento dell'accettazione della nomina o del rinnovo.
Se omette tale indicazione, la nomina può essere dichiarata nulla.
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In generale, il diritto al compenso dell'amministratore persiste per tutta la durata dell'attività e cessa al momento della sua revoca o della decisione, da parte dello stesso, di non proseguire nell'incarico affidatogli.
Per approfondimenti Il compenso per l'amministratore di condominio
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