La Corte di Appello di Trento riconosce in Italia una sentenza statunitense che aveva dichiarato la paternità di entrambi i partner di una coppia gay

di Valeria Zeppilli - Con ordinanza depositata il 23 febbraio 2017 (qui sotto allegata), la Corte di appello di Trento ha riconosciuto per la prima volta in Italia la possibilità a due uomini di essere considerati entrambi padri di una coppia di gemelli.

I piccoli erano nati negli Stati Uniti a seguito del ricorso alla maternità surrogata e, con provvedimento giudiziario statunitense, erano stati dichiarati figli sia del padre biologico che del suo compagno.

Chiamata a rendere efficace tale riconoscimento nel nostro paese, la Corte d'appello di Trento ha ritenuto sussistente il diritto dei minori di conservare lo status di figli nei confronti di entrambi gli uomini in forza di un provvedimento legittimamente emesso oltre oceano.

Per i giudici il mancato riconoscimento dello status filiationis nei confronti del padre non biologico "determinerebbe, infatti, un evidente pregiudizio per i minori, i quali non vedrebbero riconosciuti in Italia […] tutti i diritti che a tale status conseguono", senza che tale lacuna possa essere colmata dalla possibilità di far valere gli stessi nei confronti dell'altro genitore. I minori, poi, subirebbero un pregiudizio "anche sotto il profilo della perdita dell'identità familiare legittimamente acquisita".

I giudici, così decidendo, non hanno negato che il principio dell'interesse dei minori a vedere riconosciuto il loro status di figlio non ha valenza assoluta, ma hanno sottolineato anche che lo stesso "nondimeno potrebbe cedere unicamente di fronte ad altri interessi e valori di rilevanza costituzionale primaria e vincolanti per il legislatore ordinario", che tuttavia nel caso di specie non sono stati ravvisati.

Ovviamente, l'ordinanza ha generato delle immediate e accese reazioni, provenienti dal mondo politico e non e divise tra aspre polemiche e forti esultanze.



Corte di appello di Trento testo ordinanza 23 febbraio 2017
Valeria Zeppilli

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