di Marina Crisafi - Semaforo verde unanime da Montecitorio alla proposta di legge sulla protezione dei testimoni di giustizia. Il testo (qui sotto allegato), che vede come prima firmataria la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi (Pd), è stato approvato ieri con 314 voti e ora passa all'esame del Senato per il sì definitivo.
In generale, la pdl introduce nuove disposizioni di tutela per i testimoni di giustizia e per i loro familiari o conviventi. Tra le tante novità rilevano le maggiori garanzie in ambito lavorativo e le misure di sostegno economico, in presenza di una riduzione della capacità di reddito, ma anche l'istituzione della figura di un tutor e di una durata massima delle misure.
Le nuove tutele
In base a quanto prevede il ddl, il testimone avrà il diritto di conservare il proprio posto di lavoro o, per ragioni di sicurezza, ad essere trasferito in altre sedi. Se eventualmente ha perso il lavoro per le dichiarazioni rese, ha diritto ad uno nuovo anche temporaneo. In ogni caso, è previsto un sostegno economico al fine di assicurare al testimone una condizione economica equivalente a quella precedentemente goduta, oltre ad un alloggio se costretto a trasferirsi in località protetta. Previste, inoltre, forme di sostegno all'impresa tramite gli strumenti del Codice Antimafia e l'assegnazione eventuale dei beni confiscati oltre a mutui agevolati e l'accesso a programmi di assunzione presso le pubbliche amministrazioni con chiamata nominativa.
Fissata in 6 anni la durata massima delle misure di protezione che potranno essere prorogate solo su richiesta motivata del giudice che le ha proposte.
Viene istituita infine la figura del "tutor", un referente specializzato che fungerà da raccordo con le istituzioni e avrà compiti di informazione, supporto e assistenza del testimone.
Disegno di legge Testimoni di giustizia• Foto: 123rf.com