Il nuovo reato
La cronaca ci racconta sempre più episodi di donne vittime di atti di questo genere. Proprio per far fronte a reati di questo tipo, il legislatore si appresta a fornire una tutela più adeguata per punire con la reclusione non inferiore a 12 anni, chiunque, in modo volontario, procuri al volto di una persona danni parziali o totali, tali da modificarne le caratteristiche prevedendo, altresì, che la pena venga aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi dall'ascendente o dal discendente, dal coniuge, anche legalmente separato, dalla parte dell'unione civile
o da persona legata alla persona offesa da relazione affettiva o con essa stabilmente convivente. In più la pena comporterà l'interdizione dalle professioni e la perdita del diritto di eredità e del diritto agli alimenti.Il disegno di legge mira ad introdurre nel codice penale gli artt. 577 bis, 577 ter e 577 quater e nasce da una lettera indirizzata al Quirinale nel Novembre scorso da Carla Caiazzo, la donna bruciata dall'ex quando era in stato interessante, la quale aveva sollecitato un intervento del legislatore affinchè provvedesse ad individuare una nuova figura di reato che punisse severamente azioni come quella da lei subita.
"Mi hanno ammazzato lasciandomi viva", scriveva, tra le altre cose, la vittima al Presidente della Repubblica.
L'iter
La proposta è stata sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari e contiene anche la previsione dell'istituzione di un Osservatorio permanente finalizzato alla prevenzione delle aggressioni con sfregio.
In considerazione dell'importanza che l'introduzione di questa nuova figura di reato potrebbe assumere, intervenendo a colmare un grosso vuoto normativo, non c'è che da auspicarsi che l'iter per l'approvazione delle nuove norme si concluda il più rapidamente possibile perchè il legislatore non può restare indifferente rispetto a casi come quello di Lucia Annibali, Gessica Notaro e Carla Caiazzo.
Avv. Germana Pagano
Foro di Nocera Inferiore
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