Una nuova associazione professionale che mette insieme sinergicamente esperienze, specializzazioni e competenze differenti per costituire un'offerta completa di servizi legali al cittadino, agli enti e alle imprese: un unico studio in cui diverse professionalità operano in maniera coordinata. La trasformazione è stata ufficializzata nei giorni scorsi con l'iscrizione nel Registro delle Imprese e la comunicazione all'Ordine degli Avvocati.
A raccontare l'evoluzione è l'avvocato Michele Laforgia, socio e responsabile del Dipartimento di Diritto Penale di Polis Avvocati, nucleo di questa cooperativa insieme agli avvocati Andrea Di Comite, Fabio Di Cagno e Francesco Paolo Bello, tutti componenti del Consiglio di Amministrazione di Polis Stp Coop.
Un'idea semplice ed innovativa, ma voi siete stati i primi. Da dov'è nata?
«Abbiamo intrapreso un lavoro di analisi a tre anni dalla fusione dei nostri tre studi di provenienza per verificare se stessimo procedendo correttamente nella integrazione delle organizzazioni e dal punto di vista delle opportunità di marketing o se, invece potessimo migliorarci sotto questi profili. In questo modo ci siamo imbattuti in una serie di potenziali elementi critici, evidenziati anche grazie ai nostri consulenti [Paola Parigi di Paris & Bold per la parte strategica e marketing e Dott. Enrico De Pascale per la parte finanziaria e tributaria]. Dal momento che tutti condividevamo una impostazione circolare e paritaria della nostra collaborazione, ci siamo concentrati su quale fosse la forma societaria più coerente da adottare. Dopo un veloce esame dello stato dell'arte in tema di società di capitali e soprattutto grazie ad una interpretazione risolutiva dell'Agenzia delle entrate abbiamo capito che la cooperativa faceva per noi.
Quali sono le caratteristiche?
«Le caratteristiche sono semplici, si tratta di una società di capitali che è sostituto d'imposta, incassa i crediti e paga le tasse per tutti. I cooperatori (soci) sono lavoratori autonomi e ricevono retribuzioni al netto delle imposte. Devono solo pagare la propria quota alla Cassa Forense, per il resto non hanno aggravi. Anche se non ci sono agevolazioni o incentivi, questo regime fiscale riduce notevolmente gli adempimenti e semplifica la vita a tutti. Il modello di governance è snello e condiviso, basato sulla parità dei soci e sostanzialmente sulla massima democrazia nelle decisioni. I nuovi soci (nel nostro caso ne abbiamo già accettati 4), restano in uno stato leggermente "diminuito" per un certo tempo, cioè non possono essere eletti né votare nel Consiglio di amministrazione. La nostra intenzione è di allargare la compagine sociale a tutti quelli che oggi collaborano con noi».
Quali sono i vantaggi per chi decide di rivolgersi ad una coop di legali?
«In realtà non ci sono differenze immediate nel rapporto con i clienti né dal punto di vista del mandato né della organizzazione del lavoro, ma uno studio che prende decisioni più snelle, più veloci, con maggiore armonia, non può che lavorare con maggior soddisfazione, anche del cliente».