di Valeria Zeppilli - Nella giurisprudenza di merito si sta affermando un orientamento che, se dovesse prendere effettivamente piede, potrebbe comportare un cambiamento radicale nella procedura di trascrizione nei registri immobiliari conseguente a trasferimenti di beni fatti nell'ambito di una procedura di negoziazione assistita.
Il Tribunale di Roma, infatti, con decreto del 17 marzo 2017 (qui sotto allegato), ha ritenuto che gli accordi di negoziazione nei quali sono contenuti patti di trasferimenti immobiliari possono essere trascritti nei registri immobiliari in virtù della sola certificazione degli avvocati. In altre parole, non sarebbe necessaria anche l'autentica apposta dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato.
Per il giudice capitolino, più in particolare, va osservato che con riferimento alla negoziazione assistita "l'avvocato della parte è l'unico soggetto abilitato ad autenticare l'accordo raggiunto dai coniugi che si separano in regime di negoziazione assistita" e pertanto "attesa l'equipollenza … tra accordo di separazione in regime di negoziazione assistita autorizzato dal PM e il verbale di separazione consensuale sottoscritto in Tribunale ed omologato, deve ritenersi che anche il primo possa essere trascritto, considerata l'identità della fonte (pattizia) e le medesime finalità di tutela perseguite".
In conclusione, quindi, se l'accordo di separazione consensuale tramite negoziazione assistita comporta un trasferimento immobiliare, esso va trascritto senza riserva alcuna e a prescindere dal fatto che non sia depositato presso il Tribunale né che la conformità all'originale della copia da trascrivere sia attestata da un soggetto non abilitato per legge alla custodia dell'atto stesso.
Di certo si tratta di una pronuncia innovativa, che si pone in contrasto con le posizioni assunte da altri giudici del merito, ma che subito ha scatenato numerosi dissensi, soprattutto provenienti dal mondo del notariato, e ha assunto una rilevanza, anche mediatica, dirompente per il fatto di essere intervenuta contestualmente a un altro provvedimento dello stesso tenore: quello di pari data del Tribunale di Pordenone, sul quale leggi: "Negoziazione assistita: casa trasferita con gli avvocati, il notaio non serve".
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