di Redazione - Anche se uno dei due genitori è meno abbiente dell'altro, scatta comunque l'obbligo di mantenere i figli. Lo ha ricordato la Cassazione, con l'ordinanza n. 8633/2017, depositata il 3 aprile scorso (qui sotto allegata), dichiarando inammissibile il ricorso di un padre avverso la sentenza d'appello che gli imponeva un assegno di mantenimento di 420 euro mensili in favore dei figli minori.
L'uomo aveva impugnato il decreto del tribunale che gli aveva imposto un assegno complessivo di 300 euro, chiedendone la revoca perché gli aveva causato "un grave deterioramento delle condizioni economiche".
La Corte territoriale, per tutta risposta, non solo respingeva l'appello ma riqualificava l'assegno in 420 euro ritenendo il precedente importo insufficiente.
Da qui il ricorso in Cassazione, dove le tesi dell'uomo, tuttavia, non trovano per nulla accoglimento.
Il ricorso, infatti, dichiarano gli Ermellini, appare inammissibile e manifestamente infondato, atteso che il giudice d'appello ha correttamente richiamato la giurisprudenza "sull'obbligo di entrambi i genitori di contribuire al mantenimento dei figli, anche nel caso di maggiore capacità economica di uno dei due".
Quanto alla misura dell'assegno, sempre correttamente la corte ha rimarcato come la stessa fosse rispondente alle verosimili esigenze dei due figli (anche in relazione al tenore di vita goduto nel periodo di convivenza dei genitori), nonché perfettamente sostenibile dal ricorrente (che svolge attività di agente immobiliare) e proporzionata "alla valenza economica dei compiti domestici e di cura svolti da entrambi i genitori" oltre a tenere conto adeguatamente del tempo di permanenza dei minori presso il padre.
Cassazione, ordinanza n. 8633/2017
• Foto: 123rf.com