Fondamenti e importanza della divulgazione del principio di legalità. La circolare del Miur

Dott.ssa Zaira Niaty - Ogni giorno ormai, negli ambiti più disparati della nostra vita ordinaria si vuole esprimere con impegno, quell'esigenza di mettere in atto effettivamente, e non solo in via speculativa, un' importante attività, ossia la c.d. educazione alla legalità e attraverso la quale qualsivoglia cittadino, possa legittimamente vedere in tutte quelle relazioni poste in essere nell' abitualità del quotidiano, a rilievo giuridico, uno svolgimento corretto.


L'educazione alla legalità nella circolare del Miur

Come si può desumere dal preambolo, il principio dell' educazione alla legalità non è altro che la natura e la funzione delle regole all' interno della vita sociale, di cui sono attivamente posti i valori della democrazia, dell' esercizio dei diritti di cittadinanza.

E infatti, dall' insieme degli elementi sopradetti, da cui ha preso spunto un'importante circolare ministeriale posta in essere dal Ministero della Pubblica Istruzione che ha definito che cos'è l'educazione alla legalità.

Tra i contenuti della circolare di cui si tratta, essa enuncia che "Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili. Si tratta di una cultura che, - intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni; - consente l' acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; - aita a comprendere come l' organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; - sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette".

Il documento, ancora rafforza la formulazione concettuale dell' educazione alla legalità, affermando che "L' educazione alla legalità si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche come sostegno operativo quotidiano, poiché soltanto se l'azione di lotta sarà radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani essa potrà acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all' incalzare temibile del fenomeno criminale".

Vi è da sottolineare un passaggio storico molto importante del perché l'organo di governo proprio nell'anno 1993 ha inteso esplicare tale concetto.

L'educazione alla legalità ha avuto la sua derivazione nel periodo storico italiano tra l' anno 1992- 1993, a seguito di gravi episodi, quali la strage di Capaci e via D'Amelio, gli attentati di Milano, Firenze, Roma) e, pertanto tali fatti, hanno sviluppato sin da quei periodi una copiosa partecipazione da parte dell' intera popolazione che si è sentita minacciare proprio nell' assetto democratico, su cui si fonda un punto cardine della Costituzione

italiana. E quindi, la serie di quei fatti destabilizzanti hanno introdotto nuovi impulsi nella promozione della cultura democratica, quale appunto, mezzo di contrasto a fenomeni, come quello dell' illegalità più estrema, (es. il fenomeno mafioso), permeati della cultura della prevaricazione, violenza antidemocratica.

Per questi motivi, il Ministero della Pubblica Istruzione emanò il 25 ottobre del 1993, la Circolare della quale si da l' odierno commento, la n. 302, che ha introdotto l' Educazione alla legalità, volta a valorizzare in primo luogo, il ruolo della scuola all' interno della comunità civile.

Quindi, essendosi configurata a seguito degli eclatanti fatti storici suddetti, come un'"emergenza speciale della nostra società", la circolare ha inteso dunque definire che "La lotta alla mafia rappresenta, oltre che un'occasione specifica di traduzione in termini concreti dell' educazione alla legalità, anche una verifica operativa di un processo formativo che è destinato a creare, in tutti i cittadini, una forte cultura civile e ad inserire nel circuito democratico persone sempre più coscienti dell' importanza che, per la vita del Paese, rivestono la correttezza dei rapporti giuridici, la salvaguardia dei diritti individuali, il rifiuto di qualsiasi forma di contiguità tra società del diritto e società della sopraffazione".

Conclusioni

Perché vi sia una corretta e concreta applicazione del principio di legalità nelle sue varie accezioni, quale tra l' atro uno dei punti di forza del principio lo si riscontra ad esempio nel diritto penale, ove è necessario che tutti gli organi dello Stato siano tenuti ad agire secondo legge. Il potere deve quindi essere esercitato in modo discrezionale ma non in maniera arbitraria.

Per i cultori del diritto, si evidenzia a rigor di precisione che esistono teoricamente, quattro sotto principi, da intendersi comunque un espressione del principio di legalità e sono nello specifico nella materia del diritto penale:

1. principio della Riserva di Legge;

2. principio della Tassatività;

3. principio della Irretroattività;

4. divieto di Analogia.

E inoltre, rappresentano anche nell'ambito delle attività svolte dalla pubblica amministrazione, un fondamento base ed inequivocabile, per l' applicazione concreta del principio della legalità, i seguenti capisaldi generali ricavati dalla legge e da osservare: la trasparenza; la pubblicità; nonché il rispetto dei principi dell'ordinamento comunitario. Altro principi cardine di legalità, si evincono espressamente della carta costituzionale nell' art. 97, il quale statuisce che l'organizzazione dei pubblici uffici avviene secondo legge di modo che vengano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell' amministrazione.

Pertanto, per come rappresentato in premessa, tali parametri devono costituire come condizione necessaria e in modalità inversamente proporzionale (Stato →cittadini; cittadini →-Stato) un fondamento esemplare e di riflesso nei confronti di tutti i componenti dell'assetto sociale e a garanzia esclusiva di essi e, a loro volta i cittadini stessi in primo luogo devono pretenderne l'applicazione e contestualmente rispettare, nell' ordine di ogni azione quotidiana a rilevanza giuridica.

Dott.ssa Zaira Niaty

Esperta in diritto del consumo e tutela delle utenze

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