L'interesse esclusivo dei minori
"A guidare la scelta sui tempi di permanenza dei figli presso ciascun genitore - scrive il giudice nel suo provvedimento - deve essere solo ed esclusivamente l'interesse dei minori avuto riguardo alle condizioni di fatto in cui si dovrà esplicare il rapporto, tra le quali sono di certo annoverabili perché meritevoli di tutela, anche le consuetudini di vita già acquisite dagli stessi di cui è sconsigliabile il repentino mutamento, a maggior ragione se questo debba comportare un distacco dall'uno dei genitori con cui vi sia pregressa ed attuale convivenza stabile". Poiché "allo stato attuale l'interesse delle minori subirebbe un pregiudizio dal repentino e drastico allontanamento dalla casa familiare di uno dei due coniugi e le abitudini di vita della famiglia vedono il padre e la madre dividersi con stabilità i compiti di gestione delle minori - è - fondamentale impedire la perdita radicale delle abitudini di vita di X e Y con uno dei due genitori". Risulta pertanto utile "collocare le minori presso l'abitazione coniugale consentendo ad entrambi i genitori di alternarsi nella gestione delle esigenze familiare".
Affido condiviso: i figli rimangono a casa, mentre i genitori si alternano
Nel caso in esame, il domicilio delle minori viene posto presso la casa coniugale con affido condiviso
ad entrambi i genitori e la necessità per questi ultimi di "alternarsi" nella casa stessa, occupandosi delle minori durante il tempo di propria esclusiva permanenza. A fronte degli impegni lavorativi di entrambi, il giudice stabilisce che dal lunedì al venerdì le minori stiano a casa con la madre con diritto di visita del padre, mentre dal venerdì sera al lunedì mattina 2 stiano a casa con il padre con diritto di visita della madre. La novità sta proprio in ciò: le minori non si spostano mai dalla casa, sono solo i genitori a spostarsi da essa, alternandosi.E' chiaro che si tratta di un provvedimento provvisorio, ma pregevole ed efficace perché ha risolto il problema del distacco dei figli rispetto al genitore costretto ad allontanarsi da casa. Molto spesso i coniugi, nell'agitazione e nella rabbia che caratterizza la loro brama di separazione, "dimenticano" di pensare al benessere psicologico dei figli, all'improvviso posti nella triste condizione di non frequentare più quotidianamente e stabilmente uno dei genitori, se non addirittura, talvolta, costretti a dover scegliere con quale genitore vivere. In tal modo, invece, i minori vengono aiutati a superare la crisi familiare che li ha riguardati, abituandosi gradualmente ad un distacco verso il genitore con cui in futuro non convivranno prevalentemente.
Trib. Santa Maria Capua Vetere, decreto 1054/2017• Foto: 123rf.com