di Valeria Zeppilli - Il padre che non versa l'assegno di mantenimento e non è presente nella vita dei figli rischia di perdere il passaporto e di non poter espatriare.
Con una recente pronuncia, infatti, il giudice tutelare di Lecce ha posto sui due piatti della bilancia la libertà di spostamento di un uomo, da un lato, e il diritto dei suoi figli a mantenere con lui un rapporto stabile, dall'altro, conferendo un peso di gran lunga maggiore a quest'ultimo senza dare rilevanza al fatto che solo trasferendosi all'estero il padre avrebbe potuto rifarsi una vita con la sua nuova compagna.
Gravità della condotta
Per il giudice la condotta tenuta dall'uomo, che è sparito dalla vita dei figli in affido condiviso per venti giorni e non ha adempiuto al suo obbligo di mantenimento, è infatti di una gravità tale da non permettere la concessione del documento per espatriare.
L'uomo, peraltro, risultava irreperibile all'anagrafe e tutti gli atti recapitati all'indirizzo di sua madre erano stati rifiutati, tanto da lasciare un'alea di mistero su dove vivesse e cosa facesse, rispetto alla quale non è valso a nulla il suo tentativo di giustificare la presenza altalenante e l'impossibilità di risiedere in una precisa località con motivi di lavoro.
Per tutte tali ragioni insomma, a parere del giudice il padre non merita il passaporto: la priorità è quella di garantire ai minori di conservare con lui un rapporto continuativo, senza rischi che il legame si interrompa per sempre.
Condanna penale
Ma non solo: per il suo atteggiamento, l'uomo si ritrova anche con una condanna penale per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare di cui all'articolo 570 del codice penale, derivante dal non aver versato ai figli il mantenimento di 300 euro mensili ciascuno.