di Lucia Izzo - Dal prossimo 4 luglio i libretti al portatore, bancari e postali, vanno definitivamente in pensione. Lo ha deciso definitivamente il decreto legislativo n. 90/2017 che ha così recepito la IV direttiva europea sul risparmio, ovverosia la più severa normativa contro il riciclaggio internazionale imposta da Bruxelles.
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Il provvedimento va a riformare il d.lgs. 231/2007, che già era intervenuto sull'argomento, e ora stabilisce che potranno essere emessi esclusivamente libretti di deposito, bancari o postali, nominativi e sarà vietato il trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore che, ove esistenti, dovranno essere estinti dal portatore entro il 31 dicembre 2018.
Libretti "al portatore" fuorilegge dopo il 31 dicembre 2018
Saranno da considerarsi dunque fuorilegge i libretti ancora in circolazione dopo questa data, con il rischio di incorrere in una sanzione amministrativa, a seguito dell'invito dell'emittente a ritirare la somma ivi contenuta versandola su un altro libretto.
Le emittenti, banche e uffici postali, potranno proporre i soli libretti nominativi dopo "adeguata verifica della clientela", ossia aver utilizzato un'idonea procedura identificativa sul titolare effettivo e su chi agisce.
Tale meccanismo era facilmente eludibile in passato, quando si è utilizzato per decenni il titolo al "portatore" che consentiva di pagare direttamente al soggetto possessore del documento, anche se diverso dal titolare. Non erano necessarie annotazioni o altri atti formali, i libretti, in sostanza, circolavano "liberi".
Un sistema antiriciclaggio
Un sistema che rendeva facile la diffusione incontrollata del riciclaggio, al punto che si era già avvertita l'esigenza di intervenire (decreto salva-Italia n. 201/2011) riducendo da 2.500 a 1.000 euro la soglia per l'apertura e il trasferimento dei libretti bancari e postali e dei titoli al portatore, con necessità di regolarizzare quelli con saldo superiore a 999,99 euro entro il 31 marzo 2012.
Cosa deve fare chi ha un libretto al portatore
Chi possiede i "vecchi" libretti, ora, dopo l'introduzione esplicita del divieto, a partire dal 4 luglio, non potrà più versare o prelevare; per continuare a risparmiare usando il libretto (che comunque, si ricorda non può superare i 1.000 euro), sarà necessaria la nominatività del soggetto intestatario, unica persona a cui sarà consentito operare sulle somme.
In caso contrario, bisognerà recarsi in un ufficio postale o bancario entro il 31 dicembre 2018 e prelevare le somme o trasferirle su un altro libretto nominativo, su un conto, ecc.
Chi viola il divieto, presentando tardivamente il libretto fuorilegge, sarà soggetto ad una sanzione amministrativa, e sarà invitato dall'emittente a ritirare l'importo nello stesso contenuto per poi versarlo altrove.
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