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Minniti: Codice firmato da 4 Ong su 8. Chi non firma verrà fermato
Quattro Ong su otto hanno firmato il codice di condotta elaborato dal ministero. Lo ha detto in un'intervista al Fatto Quotidiano il ministro dell'interno Marco Minniti, auspicando che chi non lo ha fatto possa tornare sui suoi passi. Chi non ha firmato "non potrà fare parte del sistema di salvataggio che risponde all'Italia, fermo restando il rispetto della legge del mare e dei trattati internazionali" ha ribadito il ministro, ammettendo che "per firmare c'è ancora tempo", aspettandosi "una piena assunzione di responsabilità da parte di tutti, compresa Msf: si valuti bene quanto è accaduto, nessuno può ignorarlo. Nessuno può far finta di non vedere quanto è emerso dalle indagini della Procura di Trapani".
Per le Ong, il codice è una tutela, rincara il ministro, "se fossi stato il capo di una di quelle organizzazioni lo avrei proposto ora io un codice" prosegue infatti.
Il codice, ricorda Minniti, "nasce da un'iniziativa parlamentare. La richiesta ci è arrivata dal documento approvato all'unanimità dalle forze politiche, caso unico in questa legislatura, nella commissione Difesa del Senato. Il codice è stato portato poi da noi al vaglio dei ventotto ministri dell'Interno dell'Ue, ha ricevuto il sì anche da parte della Commissione europea. C'è stato, quindi, il via libera in sede Frontex". Non si tratta pertanto di un atto unilaterale di un governo
fascista" ha proseguito il ministro, ribadendo la necessità della polizia giudiziaria a bordo, in risposta ad uno dei punti del documento criticato da Medici senza frontiere e soffermandosi sulla missione navale in Libia, avente l'obiettivo di contrastare il traffico di esseri umani. "Non è un'operazione combat ma solo un supporto tecnico-logistico alla Guardia costiera tripolina concesso al governo Serraj, su sua richiesta, l'esecutivo libico riconosciuto dalla comunità internazionale", ha concluso spiegando che si interverrà "soltanto su richiesta di Guardia costiera e governo libici'.• Foto: 123rf.com