di Gabriella Lax - Il relax sulla spiaggia può costare caro, soprattutto se ad opera di sedicenti massaggiatori o massaggiatrici. Le spiagge italiane sono invase da persone che offrono massaggi a modiche cifre. Affidarsi alle mani di questi soggetti però, non solo è sconsigliato, ma anche vietato.
Dal punto di vista della salute i rischi che si corrono riguardano la totale mancanza di condizioni igienico-sanitarie che potrebbero provocare infezioni dermatologiche e problemi articolari, muscolari o neurologici.
Rischi ed azione di contrasto contro i massaggiatori abusivi
Dal punto di vista legale, si tratta in sostanza di un esercizio abusivo di arti e professioni sanitarie che comporta per i "terapisti da spiaggia" multe onerose, poichè non è possibile effettuare massaggi e trattamenti simili, senza il necessario titolo di fisioterapista e senza rilasciare apposita fattura. Della situazione, con più ordinanze, si è occupato sino al 2011 il Ministero della Salute che ha emanato una serie di provvedimenti per dichiarare queste pratiche fuorilegge, al fine di tutelare "l'incolumità pubblica dal rischio derivante dall'esecuzione di massaggi lungo i litorali".
Negli anni successivi, i controlli sono stati affidati a Comuni e Asl e ai controlli delle forze dell'ordine, che si sono rilevati costanti nel tempo, dato il continuo aumento del fenomeno, a dispetto delle campagne di sensibilizzazione e informazione attivate in tutta Italia.
Nelle varie realtà locali, i provvedimenti di contrasto si rincorrono da un capo all'altro del Paese. Da Imperia e Sanremo la Confartigianato ha ottenuto un incontro congiunto con la capitaneria di porto e la polizia municipale, per fare il punto sull'abusivismo sul litorale. E, soprattutto, per chiedere più interventi.
Non solo contro gli abusivi. Da più parti si invita a colpire non soltanto i massaggiatori ma anche i clienti. Così, negli ultimi tempi, sono state comminate multe sia "educative" che più onerose ai carico dei turisti massaggiati! Da Bibione a Cervia, passando per Cesenatico, dove, peraltro, nei giorni scorsi, una cittadina cinese di 51 anni, sorpresa a fare massaggi, si è ribellata agli agenti ed è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire la propria identità e mancata ed ingiustificata esibizione dei propri documenti. Alla donna anche una sanzione amministrativa pecuniaria di 344 euro, per l'illecita esecuzione di massaggi orientali.
Cosa possono fare i bagnanti?
Per i bagnanti la condotta più diligente sarebbe quella di segnalare la presenza degli abusivi alle forze dell'ordine o alle associazioni di categoria (ad esempio l'Aim - Associazione Italiana Massoterapisti, o Aifi - Associazione Italiana Fisioterapisti), al fine di disincentivare il dilagare del fenomeno.