di Valeria Zeppilli - La circostanza che la casa compravenduta sia priva del certificato di abitabilità trasforma l'operazione di vendita della stessa in una vendita dell'aliud pro alio.
Aliud pro alio
Con la sentenza numero 2294/2017 qui sotto allegata, infatti, la Corte di cassazione si è pronunciata sull'argomento, affermando che una simile ipotesi deve essere ricondotta alla vendita dell'aliud pro alio sia nel caso in cui l'immobile difetti della licenza di abitabilità, sia nel caso in cui non sussistano i requisiti minimi per ottenerla; ovverosia, sia nel caso in cui vi sia inerzia del venditore, sia nel caso in cui l'immobile abbia caratteristiche intrinseche che lo rendano inabitabile, derivanti da insanabili violazioni della legge urbanistica.
Immobile incommerciabile
Peraltro, ricorda la Corte, l'assenza di certificato di abitabilità rende l'immobile incommerciabile e, pertanto, le conseguenze che derivano dall'inadempimento dell'obbligo di consegnare tale documento, gravante sul debitore, sono significative.
La violazione dell'obbligo, infatti, legittima:
- la domanda di risoluzione del contratto,
- la domanda di risarcimento del danno,
- l'eccezione di inadempimento.
Non vale invece a sanarla la sola circostanza che al momento della stipula il venditore abbia presentato la domanda di condono con il fine di porre rimedio all'irregolarità amministrativa dell'immobile.
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