di Valeria Zeppilli - Se ci si sofferma sul rapporto tra genitori e figli, a primo istinto si pensa al dovere dei primi di occuparsi dei secondi. Ciò, però, non vuol dire che non sia vero anche il contrario, specie quando l'età di mamma e papà avanza e il loro bisogno di assistenza cresce.
Abbandono di incapaci
Addirittura, in alcuni casi l'obbligo di aiutare e assistere i genitori, ove non adempiuto, può integrare una fattispecie di reato, ovverosia l'abbandono di incapaci.
L'articolo 591 del codice penale, infatti, punisce con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque abbandona una persona incapace di provvedere a se stessa per una serie di cause tra le quali anche la malattia di corpo o la vecchiaia, della quale abbia la custodia o debba avere cura.
E la giurisprudenza ha ricondotto in più occasioni a tale fattispecie penale il caso di inadempimento dell'obbligo di cura dei genitori. Ad esempio, con la sentenza numero 44098/2016 la Corte di cassazione ha confermato la condanna per tale reato di un uomo responsabile di aver lasciato l'anziano padre in una situazione di pericolo, così contravvenendo anche alle norme costituzionali che riconoscono la famiglia come società naturale (art. 29) e la inquadrano tra le formazioni sociali ove i singoli estrinsecano la propria personalità e che sanciscono il dovere di solidarietà sociale (art. 3). La stessa posizione, rispetto a un caso analogo, è stata assunta anche dal Tribunale di Firenze con la sentenza numero 3964/2016, che ha ricordato che in capo ai figli sorge un dovere giuridico oltre che morale di assistere i genitori in difficoltà.
Gli alimenti
Anche dal punto di vista civilistico, i figli hanno dei precisi doveri di cura rispetto alla madre e al padre e a sancirlo sono gli articoli 433 e seguenti del codice civile, che disciplinano gli alimenti legali.
Si tratta, in sostanza, di prestazioni di assistenza materiale che vanno riconosciute nei confronti di chi non è in grado di provvedere autonomamente al proprio mantenimento e che sono poste a carico di soggetti vicini al bisognoso, tra i quali i figli, anche adottivi.
A tal proposito, va comunque precisato che l'obbligo di prestare gli alimenti ai genitori è influenzato, nella sua concreta estrinsecazione, dalle capacità reddituali del singolo onerato, che contribuiscono, unitamente all'effettivo bisogno del beneficiario, a determinare il quantum della prestazione. Quest'ultima può consistere o in un assegno periodico o nell'accoglienza e nel mantenimento del bisognoso nella propria casa.
Chi si sottrae all'obbligo di prestare gli alimenti al genitore potrà peraltro subire una condanna penale per il delitto di violazione degli obblighi di assistenza familiare, previsto dall'articolo 570 del codice penale e punito con la reclusione sino a un anno e con la multa da 103 a 1.032 euro.
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