di Marina Crisafi - Ogni dettaglio che possa rendere identificabile le vittime di violenza sessuale non deve essere diffuso. A dirlo è il Garante della privacy bacchettando i media italiani.
Garante privacy: no ai dettagli delle vittime sui giornali
"Di fronte al ripetersi di atti di violenza sessuale contro le donne compiuti nel nostro Paese, il Garante per la protezione dei dati personali invita tutti i media ad astenersi dal riportare informazioni e dettagli che possano condurre, anche in via indiretta, alla identificazione delle vittime".
Questo vale, avvisa l'autorità, "a maggior ragione nei casi in cui la violenza - come nell'ultimo episodio riguardante una dottoressa della guardia medica siciliana - sia avvenuta in un piccolo centro, circostanza questa che potrebbe rendere ancora più facile l'identificazione della vittima".
Non solo. Il Garante, nel documento presente sul sito istituzionale (garanteprivacy.it), ricorda che i media, anche quando i dati e le informazioni vengano forniti da fonti ufficiali, sono tenuti a non diffondere elementi che portino alla individuazione delle vittime di violenza sessuale e che la pubblicazione di tali info è "contraria al Codice deontologico dei giornalisti, al Codice della privacy e alla tutela rafforzata accordata dal Codice penale alle vittime di reati sessuali".
Verranno adottate al riguardo, chiosa la nota dell'autorità, tutte le iniziative di competenza.