di Valeria Zeppilli - Cos'è il conto corrente, com'è disciplinato, quanto costa (servizi e tasse), l'estratto conto e il valore e le tipologie di saldo.
Ecco la guida completa al conto corrente:
- Cos'è il conto corrente
- La normativa sul conto corrente
- Conto corrente semplice e di corrispondenza
- Identificazione del conto corrente
- Quanto costa il conto corrente
- L'estratto conto e i tipi di saldo
- Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
Cos'è il conto corrente
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Il conto corrente è uno strumento bancario mediante il quale un soggetto, detto correntista, deposita il proprio denaro all'interno di un istituto di credito, acquisendo così la possibilità di utilizzare la moneta bancaria, il denaro elettronico e altri strumenti finanziari.
Il conto corrente viene quindi utilizzato per canalizzare lo stipendio, addebitare le utenze, convogliare i flussi di denaro e così via.
Spesso ad esso ci si riferisce utilizzando la sigla c/c.
La normativa sul conto corrente
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Il conto corrente è disciplinato normativamente dal codice civile, che prende in considerazione due diverse figure: il conto corrente ordinario e il conto corrente bancario.
Del primo si occupano gli articoli 1823 e seguenti, che lo definiscono come il contratto con il quale le parti "si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto".
Il conto corrente bancario, invece, trova il suo fondamento nell'articolo 1852 c.c. e si differenzia da quello ordinario soprattutto in quanto si tratta di un modo di eseguire dei contratti bancari e non rappresenta, come il secondo, un vero e proprio contratto. Peraltro, nelle operazioni effettuate in conto corrente bancario, a differenza che in quelle effettuate in conto corrente ordinario, i crediti sono esigibili a vista e non si compensano alla chiusura ma quando i rapporti sono in corso.
Conto corrente semplice e di corrispondenza
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In genere il conto corrente bancario si distingue in conto corrente semplice e conto corrente di corrispondenza.
La differenza sostanziale tra i due conti sta nel fatto che nel secondo si prevede che la banca effettui al posto del cliente e dietro suo mandato una serie di operazioni, commissionate attraverso lettere di addebito o di accredito e, in tal modo, semplificate e automatizzate. Pensiamo, ad esempio, al pagamento di stipendi, all'emissione o al versamento di assegni e così via.
Inoltre, chi ha un conto corrente di corrispondenza ha l'esigibilità a vista delle somme che sono in esso depositate, al contrario del titolare di un conto corrente semplice, che ha la possibilità di prelevare la somma ivi depositata solo alla scadenza.
Identificazione del conto corrente
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A partire dal 2008, i conti correnti bancari sono identificati da un codice alfanumerico, composto da 27 caratteri e denominato codice Iban. Esso si compone del codice ISO 3166-1 dello Stato, di un codice che identifica l'istituto di credito presso il quale è in essere il conto e del numero del conto stesso.
Il codice Iban ha sostituito il codice alfanumerico di 23 caratteri denominato Bban, in essere sino al 31 dicembre 2007 e composto dal codice CIN, dal codice ABI della banca, dal CAB della succursale o dell'agenzia e dal numero di conto.
Quanto costa il conto corrente
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Il conto corrente offre al correntista la possibilità di beneficiare di molteplici servizi.
Oltre ai prelievi e ai pagamenti mediante apposite carte che sfruttano circuiti italiani o internazionali (come Bancomat, Visa, Matercard, etc.), si ricordano, ad esempio, la domiciliazione delle utenze tramite RID, la possibilità di effettuare pagamenti tramite assegni e così via.
L'utilizzo del conto corrente, tuttavia, soggiace anche ad alcune tasse.
In generale, a un conto corrente normale viene applicata un'imposta di bollo pari a 100 euro o 32,20 euro annui, rispettivamente, per le persone giuridiche e le persone fisiche (per queste ultime, tuttavia, l'imposta non è dovuta se la giacenza media è inferiore a 5mila euro). Ad essa si affianca un'ulteriore imposta di bollo pari allo 0,2% dei depositi e del valore del deposito titoli.
È inoltre prevista una tassazione pari al 26% degli interessi maturati.
L'estratto conto e i tipi di saldo
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A seconda dei casi ogni mese o ogni tre mesi, la banca mette a disposizione dei suoi correntisti il cd. estratto conto, che è un documento in cui sono riportati il saldo disponibile e un prospetto riepilogativo dei movimenti relativi al periodo cui si riferisce.
Il prospetto riporta per ogni singola operazione effettuata, su cinque colonne, la data di registrazione, al data di valuta, il dare, l'avere e la descrizione.
Se il correntista non oppone l'estratto conto entro 60 giorni dal suo ricevimento, lo stesso, ai sensi dell'articolo 119 del decreto legislativo numero 385/1993, si intende approvato.
Saldo contabile, saldo liquido e saldo disponibile
Occorre a questo punto precisare che il conto corrente riporta tre tipi di saldo: il saldo liquido, il saldo contabile e il saldo disponibile.
Il primo costituisce la base di calcolo degli interessi creditori o debitori, può essere positivo o negativo e viene determinato ordinando i movimenti secondo la data di valuta.
Il saldo contabile, invece, prende in considerazione i movimenti secondo la data di registrazione.
Infine, il saldo disponibile li considera secondo la data di disponibilità.
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
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I depositi mediante conto corrente sono tutelati da eventuali dissesti bancari dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che assicura la restituzione del denaro perso per eventuali malfunzionamenti della banca sino a 100mila euro per ogni correntista.
L'operatività del fondo, tuttavia, è automatica solo per i depositi presso filiali di banche che hanno la loro sede legale in Italia, mentre per le filiali italiane di banche straniere occorre verificare che le stesse abbiano aderito al fondo.
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