di Valeria Zeppilli - Per il Ministero della giustizia, l'andamento dei processi in Italia parrebbe indirizzato verso la giusta direzione.
Da quanto emerge dalle slides diffuse dal dicastero (sotto allegate), i tempi del processo civile sembrerebbero, infatti, migliorati, così come il numero delle pendenze e gli arretrati. A ciò si affianca la predisposizione del processo penale telematico, per il quale è ormai pronto un imminente bando di gara e al quale sono state destinate ingenti risorse.
La durata media dei processi
Con particolare riferimento alla durata dei processi civili di primo grado, il Ministro Orlando ha parlato di una durata media attuale di 360 giorni a fronte di quella di 547 giorni trovata al momento del suo insediamento.
Si tratta, tuttavia, di un calcolo fondato sul metodo cd. Cepej, che prende in considerazione tutti gli affari civili di tribunale e, quindi, anche quelli di volontaria giurisdizione che, chiaramente, abbassano notevolmente la media.
Se, quindi, guardiamo al solo contenzioso la prospettiva è decisamente meno rosea: dal 2015 al primo semestre del 2017 si è infatti passati da una durata media di 1.007 giorni a una durata media di 928 giorni.
Pendenze e arretrati
Per quanto riguarda le pendenze civili, invece, si è registrato un effettivo calo costante. A tal proposito basti pensare che nella prima parte del 2017 sono arrivate a 3,15 milioni, a fronte dei 5 milioni registrati nel 2009.
Con riferimento invece agli arretrati civili per i quali c'è il rischio di operatività della Legge Pinto, il Ministero della giustizia e l'Associazione Nazionale Forense si pongono su posizioni contrapposte: per il primo, negli ultimi tre anni sarebbe stato abbattuto di oltre un terzo l'arretrato ultratriennale e il debito sarebbe diminuito negli ultimi due anni di 120 milioni di euro; per l'ANF, invece, il dato al quale dare rilevanza sarebbe l'aumento delle cause pendenti finali che al 30 giugno scorso sarebbero state di circa il 4,9% in più rispetto a quelle del primo trimestre dell'anno.
Gli sportelli di prossimità
In materia di processo, non può infine dimenticarsi che entro la fine del 2017 in Piemonte, in Liguria e in Toscana prenderà il via la fase di sperimentazione degli sportelli di prossimità.
Si tratta, in sostanza, di strutture pubbliche di contatto tra cittadini e giustizia che verranno aperte nelle città che hanno perso i tribunali (leggi: "In arrivo gli sportelli di prossimità, dove non ci sono più i tribunali").
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