I genitori i cui figli riportano gravi ferite in incidenti stradali devono essere risarciti per la sofferenza psicologica subita. Anche se nell'incidente c'e' stato un concorso di colpa. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso di una mamma e di un papa' di Latina che per ben due volte si erano visti negare il risarcimento da loro rivendicato per le lesioni riportate dal figlio Luca in un incidente stradale. Secondo il Tribunale e la Corte d'appello di Roma, il risarcimento doveva essere riconosciuto al ragazzo ma non ai genitori. Per la Corte di Cassazione, invece, a buon diritto i danni morali devono essere riconosciuti anche alla famiglia. Questo perche' 'in tema di risarcimento del danno, ai prossimi congiunti di persona che abbia subito, a causa di fatto illecito costituente reato, lesioni personali, spetta anche il risarcimento del danno morale concretamente accertato in relazione ad una particolare situazione affettiva con la vittima in quanto anche questo danno trova causa immediata e diretta nel fatto dannoso'. La vicenda risale al settembre dell'89 quando Luca T., all'epoca dei fatti undicenne, 'mentre si trovava fermo in bicicletta al centro della strada' a Sabaudia, era 'investito' da un'auto 'venendo scaraventato a terra e riportando una commozione cerebrale, fratture al viso e lesioni in tutto il corpo'.
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