di Marina Crisafi - Depenalizzare il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, di cui all'art. 650 del codice penale, nell'ottica dell'operazione depenalizzazione che ha interessato una vasta categoria di fattispecie. È quanto propone il ddl ad hoc, d'iniziativa del deputato D'Ambruoso, appena assegnato alla commissione giustizia della Camera.
Depenalizzazione reato ex art. 650 c.p., la ratio del ddl
A quasi un anno dall'approvazione del d.lgs. n. 8/2016 che ha depenalizzato una vasta categoria di fattispecie di reati di lieve entità, trasformandole in infrazioni di carattere amministrativo, cui applicare sanzioni pecuniarie e non penali - si legge nella relazione al ddl - "questa scelta legislativa si è dimostrata vincente in quanto si registrano importanti risultati sia sul piano dell'economicità processuale sia in un'ottica di effettività della sanzione irrogata". Il ricorso a sanzioni amministrative pecuniarie più alte e immediatamente applicabili, infatti spiegano i firmatari, avrebbe "consentito di punire tempestivamente alcune condotte che, seppur di minore gravità, rappresentano comunque una lesione a beni fondamentali del nostro vivere civili quali, ad esempio, la fede pubblica (si pensi al reato di falsità in scrittura privata o all'uso di un atto falso), la moralità e il buon costume (si pensi al reato di atti osceni) o il patrimonio (si pensi al danneggiamento semplice)".
Idem per la depenalizzazione delle contravvenzioni di cui agli artt. 652 (rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto), 661 (abuso della credulità popolare) e 668 (rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive).
Da qui, dunque, la proposta di modifica del testo dell'art. 650 c.p.
Solo multa fino a 15mila euro per chi non osserva i provvedimenti dell'autorità
L'art. 650 del codice penale, nel testo attuale, punisce, salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, "chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o di igiene, "con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 206 euro".
La pdl, invece, propone la modifica della disposizione, stabilendo soltanto (sempre chè il fatto non costituisca un più grave reato), "l'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000 in caso di inadempimento o di inerzia a fronte di un provvedimento legalmente dato dall'autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, d'ordine pubblico o d'igiene".
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