Cos'è l'imposta di registro, a quanto ammonta e chi deve pagare l'imposta sul decreto ingiuntivo dal momento in cui diviene esecutivo

di Valeria Zeppilli - Il decreto ingiuntivo, una volta emanato, viene trasmesso dall'ufficio all'Agenzia delle entrate per la determinazione dell'imposta di registro alla quale tale atto è soggetto dal momento in cui diviene esecutivo.

Cos'è l'imposta di registro

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L'imposta di registro, infatti, è un tributo che si applica, a seconda dei casi in maniera volontaria o obbligatoria, agli atti giuridici (atti giudiziari, atti pubblici e scritture private autenticate o non autenticate). A tal proposito si precisa che tutti gli atti con i quali l'autorità giudiziaria ordinaria o speciale definisce anche parzialmente un giudizio civile, e quindi anche i decreti ingiuntivi, sono soggetti a registrazione.

Entro che termine registrare gli atti giudiziari

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Gli atti giudiziari vanno registrati entro un termine ben preciso, che varia a seconda della loro tipologia.

In particolare, il termine va da dieci giorni dalla pubblicazione o emanazione a massimo trenta giorni successivi per gli atti dell'autorità giudiziaria ordinaria o speciale che definiscono anche parzialmente un giudizio civile; è di massimo sessanta giorni per i decreti di trasferimento e gli atti nei quali il cancelliere interviene come ufficiale rogante ed è di massimo trenta giorni da quando sono divenuti definitivi per le sentenze e gli atti che recano una condanna al risarcimento del danno prodotto da fatti costituenti reato.

Come si calcola l'imposta di registro

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Per determinare l'importo dell'imposta di registro, si deve partire dal valore del bene o del diritto oggetto dell'atto o, se ciò non è possibile, dai criteri determinati dall'Agenzia delle Entrate. Se gli atti non hanno un contenuto patrimoniale, l'imposta è determinata in misura fissa.

In ogni caso, l'imposta può essere determinata con esattezza utilizzando lo strumento "calcolo degli importi per la tassazione degli atti giudiziari" presente sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Con particolare riferimento al decreto ingiuntivo, l'imposta è determinata in misura fissa pari a 200 euro se tale provvedimento reca la condanna al pagamento di una somma soggetta a Iva; negli altri casi è calcolata secondo un'aliquota pari al 3% del valore.

Chi paga l'imposta di registro per il decreto ingiuntivo

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Fatte tutte queste necessarie premesse di carattere generale, andiamo quindi al cuore della questione: chi paga l'imposta di registro per un decreto ingiuntivo.

Nei rapporti interni tra debitore e creditore la somma generalmente viene anticipata dal creditore ma è posta a carico del debitore.

Tuttavia, nei confronti dell'erario tali due soggetti sono obbligati in solido al pagamento dell'imposta, che trova il suo presupposto nella mera esecutività del decreto ingiuntivo, senza che sia necessaria l'esecuzione effettiva.

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Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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