La dichiarazione di essere il trasgressore comporta l'assunzione di un interesse giuridico alla rimozione dell'atto pregiudizievole

di Valeria Zeppilli - In materia di sanzioni amministrative, a livello processuale non deve essere considerata un limite la circostanza che il destinatario del verbale o dell'ordinanza ingiunzione non coincide con colui che è il destinatario, in quanto trasgressore, dell'atto pregiudizievole.

A ricordarlo è il Giudice di pace di Trento nella sentenza numero 309/2017 qui sotto allegata, che ha accolto il ricorso presentato da un uomo, con il patrocinio dell'Avv. Massimiliano Nicolai e il sostegno dall'automoto club Romagna.

Intervento nel processo

Il trasgressore, infatti, ha un interesse di fatto e giuridico, peraltro prevalente e, pertanto, è legittimato ad agire in via amministrativa o in via giudiziaria in luogo del proprietario in forza di quanto previsto dall'articolo 105 del codice di procedura civile, che, disciplinando l'intervento volontario, sancisce che "ciascuno può intervenire in un processo tra altre persone per far valere, in confronto di tutte le parti o di alcune di esse, un diritto relativo all'oggetto o dipendente dal titolo dedotto nel processo medesimo".

L'interesse giuridico del trasgressore

Del resto, come sancito dalla Cassazione con la sentenza numero 46025/2012 e come ricordato dal Giudice di Pace di Trento, la dichiarazione di essere il trasgressore comporta in capo a quest'ultimo l'assunzione di un interesse giuridico alla rimozione di un atto. Da essa, infatti, discendono l'automatica decurtazione dei punti sulla patente, gli effetti di una sanzione amministrativa accessoria e l'interesse giuridico all'azione.


Si ringrazia il Consulente Tecnico Investigativo Giorgio Marcon

Giudice di pace di Trento testo sentenza numero 309/2017
Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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