di Valeria Zeppilli - Da diversi anni, la giurisprudenza assolutamente prioritaria della Corte di cassazione insegna che l'appello avverso una sentenza che abbia pronunciato sull'impugnazione di una delibera assembleare condominiale deve essere proposto con atto di citazione. In assenza di previsioni di legge specifiche, infatti, in tali casi deve ricorrersi alla regola generale di cui all'articolo 342 del codice di procedura civile.
La Corte di cassazione ha avuto modo di ricordarlo anche recentemente con la sentenza numero 30044/2017 qui sotto allegata, ripercorrendo le molteplici pronunce che negli anni hanno contribuito al consolidamento di tale principio.
Tempestività dell'appello
L'appellabilità con citazione comporta delle importanti conseguenze sul piano della valutazione della tempestività dell'impugnazione, posto che quest'ultima, in tali casi, va verificata tenendo conto della data della notifica dell'atto e non di certo della data di deposito dell'atto di gravame nella cancelleria del giudice ad quem come invece avverrebbe se l'appello dovesse essere proposto con ricorso.
Niente overruling
I giudici, nella pronuncia in commento, ci hanno tenuto anche a precisare che l'insegnamento opposto espresso dalla stessa Cassazione con la sentenza numero 18117/2013 non è tale da far delineare i margini del cd. overruling.
Infatti, tale sentenza esprime un orientamento che, oltre ad essere "evidentemente minoritario", risulta essere stato subito contraddetto dalla successiva pronuncia di legittimità numero 23692/2014, del tutto conforme al prioritario indirizzo interpretativo già in precedenza consolidatosi.
Corte di cassazione testo sentenza numero 30044/2017