di Lucia Izzo - Non bastano due o tre piantine per ottenere l'agevolazione per il bonus verde. Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate, nel corso del consueto appuntamento annuale del videoforum organizzato dal Sole24Ore. Tra i vari argomenti trattati l'Agenzia ha risposto a quesiti vari sul bonus verde, la misura introdotta dalla legge di bilancio per agevolare gli interventi per la cura di giardini e terrazzi, così da implementare il verde urbano, combattere lo smog, ridurre le polveri e il livello di inquinamento, nonché abbellire le città italiane.
Bonus verde: di cosa si tratta?
Il bonus verde 2018, si ricorda, consiste in una detrazione IRPEF pari al 36% delle spese documentate, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.
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La detrazione sarà applicata per quelle spese sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati una serie di interventi.
Si tratta degli interventi inerenti la c.d. "sistemazione a verde" di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, nonché la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Bonus verde: i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate
Come riporta il Sole24Ore, una delle principali novità fornite dall'Agenzia delle Entrate sull'agevolazione riguarda la nozione di intervento agevolabile che il Fisco ricostruisce facendo riferimento alla relazione illustrativa alla legge di Bilancio 2018.
In sostanza, non tutti gli interventi saranno agevolabili, ma solo quelli di "natura straordinaria": ovverosia quelli relativi a opere che si inseriscono in un intervento relativo all'intero giardino o area interessata, consistente nella "sistemazione a verde ex novo" o nel "radicale rinnovamento dell'area esistente".
Ovviamente, tale precisazione varrà a maggior ragione per quanto riguarda l'acquisto di piante e altri vegetali in vasi mobili che, rappresenta l'Agenzia, sarà un'operazione che non rientrerà sempre e automaticamente tra quelle agevolabili.
Chi ha immediatamente pensato che anche il semplice acquisto di due o tre piante in vaso per i propri giardini, balconi o terrazzi, sarebbe rientrato nell'agevolazione, dovrà dunque ridimensionare le proprie aspettative.
L'affermazione delle Entrate, nonostante il riferimento piuttosto vago alla sola agevolabilità correlata a interventi "pesanti", lascia supporre che i semplici interventi manutentivi delle aree verdi non potranno beneficiare del bonus verde, a meno che, invece, non si tratti di radicali ristrutturazioni dell'intera area verde o di una sua vera e propria trasformazione (ad esempio da giardino a cortile).
Sul punto, tuttavia, si resta in attesa di ulteriori e necessarie linee guida per chiarire nel dettaglio quali saranno gli interventi per rientrare nella detrazione IRPEF del 36%.
Bonus verde: flessibilità nei pagamenti
Un'apertura e una maggiore flessibilità, invece, sono state espresse dall'Agenzia in relazione alle modalità dei pagamenti.
Le legge di Bilancio, all'art. 1, comma 15, è di ampio respiro quando precisa che, per ottenere l'agevolazione, i pagamenti dovranno essere effettuati con strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni.
Sul punto, spiega il Fisco, a condizione che che l'esborso sia tracciabile (quindi non in contanti), sono ammesse forme di pagamento flessibili: non sarà, dunque, obbligatorio utilizzare un bonifico specifico, come avviene per le ristrutturazioni edilizie, ma saranno ammessi, ad esempio, anche assegni bancari o postali, circolari non trasferibili o anche modalità informatizzate (ad esempio carte di credito, bonifici ordinari e bancomat).
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