di Valeria Zeppilli - La legge Lorenzin numero 3/2018, in vigore da oggi 15 febbraio 2018, si è occupata in maniera diffusa di esercizio abusivo della professione sanitaria, prevedendo, tra le altre cose, delle aggravanti specifiche per chi, operando come medico pur non avendone il titolo, procuri ad altri delle lesioni personali colpose.
L'intervento sull'art. 590 c.p.
Nel dettaglio, la riforma ha previsto l'aggiunta di un nuovo comma, dopo il terzo, all'articolo 590 del codice penale, specificamente dedicato alle ipotesi in cui la lesione personale colposa sia grave o gravissima e derivi dalla condotta di chi eserciti abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o un'arte sanitaria.
In tali ipotesi, più in particolare, si prevede oggi che la pena per le lesioni gravi cagionate con colpa è quella della reclusione da sei mesi a due anni (anziché quella della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 123 a 619 euro). Per le lesioni colpose gravissime, invece, la pena è quella della reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni (anziché quella della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da 309 a 1.239 euro).
L'omicidio colposo
La legge Lorenzin punisce più severamente, poi, anche l'omicidio colposo commesso dal falso medico.
Con l'introduzione di un nuovo comma all'articolo 589 del codice penale, infatti, la legge numero 3/2018 ha sancito che, se chi esercita abusivamente un'arte sanitaria cagiona per colpa la morte di una persona, la pena alla quale va incontro non è quella ordinaria della reclusione da sei mesi a cinque anni ma quella, più grave, della reclusione da tre a dieci anni.
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