di Marina Crisafi - Ogni anno in Italia scompaiono circa 4mila persone, 300mila rimangono feriti e più di 20mila invalidi gravi. Sono le vittime delle strade italiane. Un vero e proprio bollettino di guerra che non finisce con l'incidente. All'evento, infatti, segue quello che si può definire un "calvario", per i danneggiati che cercano di ottenere un risarcimento equo per i pregiudizi subiti e per i propri familiari, vittime indirette che cominciano ad affrontare un iter legale doloroso per riuscire ad arrivare all'individuazione e alla punizione dei responsabili. In questo scenario, oltre all'intervento dello Stato, un ruolo importante è giocato dalle associazioni, come Aivos: l'Associazione Italiana Vittime Omicidio Stradale che da anni si occupa della tutela delle vittime dirette e indirette della strada da ogni problematica conseguente a un incidente stradale, fornendo conforto, ascolto e un aiuto concreto. Ne parliamo con il suo presidente Andrew Vitello.
Presidente, quando è nata e cosa fa Aivos?
Lo scopo dell'Associazione Vittime della Strada è cercare di limitare gli incidenti stradali, tramite la prevenzione, e aiutare chi ne ha subito uno.
Nessuno è mai preparato a un incidente, ti coglie di sorpresa e ti travolge, purtroppo so bene cosa si prova perchè nel 1988 persi mia mamma per colpa di un pirata della strada.
Questa tragedia mi ha segnato a tal punto che ho deciso di fare qualcosa di concreto per tutte le vittime dirette e indirette della strada per questo ho fondato Aivos.
Quale aiuto viene dato alle vittime dirette e indirette della strada?
Quando ci chiama un ferito grave per prima cosa cerchiamo di fornire ogni forma di supporto per agevolare il più possibile la sua ripresa.
Offriamo una serie di agevolazioni pratiche come, per esempio, il ritiro delle cartelle mediche in ospedale o la richiesta all'assicurazione di un anticipo provvisionale per le spese di cura.
In caso di incidente mortale forniamo anche un supporto psicologico ai parenti e per essere il più efficaci possibile abbiamo stilato una convenzione con l'Ordine dei medici di Monza.
Inoltre garantiamo, a chiunque abbia subito un incidente, assistenza legale specializzata tramite una rete di professionisti che collaborano con noi.
Lo scopo è cercare di rendere più veloce e proficuo l'iter burocratico del post incidente per non rischiare di essere vittima una seconda volta.
Cosa chiedono i familiari delle vittime di incidenti stradali che si rivolgono a voi?
Ci chiedono svariate cose, come il calcolo del danno biologico, perizie medico-legali o assistenza legale.
Spesso ci chiamano per fare chiarezza sullo stato della loro pratica a seguito di lunghi periodi di attesa infruttuosa.
Purtroppo non è difficile trovarsi in situazioni dove le istituzioni tardano a rispondere e sorgono dubbi sui professionisti a cui si è delegato la gestione della propria pratica.
Considerato il numero delle richieste, abbiamo creato un protocollo interno che si chiama Check up Aivos. Operativamente, facciamo esaminare la pratica ai migliori specialisti italiani in ambito di sinistri gravi o mortali e, in seguito, offriamo gratuitamente la via più indicata per la loro situazione.
E' capitato di riuscire a chiudere in poche settimane procedimenti penali che erano aperti da anni prima dell'intervento degli specialisti di Aivos.
Cosa fa lo Stato, per i familiari delle vittime e per la sicurezza stradale? E cosa potrebbe o dovrebbe fare di più?
Dal punto di vista istituzionale c'è molta collaborazione tra lo Stato e Aivos.
La regione Lombardia ci ha contattato nel maggio del 2016 per aiutarli a realizzare un corso di formazione per le forze dell'ordine, i primi che arrivano sul posto in caso d'incidente, lo abbiamo chiamato "L'importanza della Cooperazione per un Obiettivo Comune".
Anche i comuni e gli ospedali sono stati davvero gentili e disponibili nel farci aprire degli sportelli di ascolto per chi ha subito un incidente.
Da un punto di vista economico, lo Stato offre anche diversi bandi rivolti ad associazioni come la nostra, ma non nascondo che senza l'aiuto dei volontari e dei nostri donatori sarebbe stato impensabile riuscire ad aprire 50 sportelli di ascolto in un solo anno, gestire le campagne di sensibilizzazione e aiutare le vittime della strada ad avere le migliori cure mediche e supporto legale a titolo gratuito.
Da quasi 2 anni è entrato in vigore il reato di omicidio stradale. Cosa ne pensa? E cosa è cambiato?
Da vittima della strada sono soddisfatto che ci sia una legge ad hoc, era necessaria, il suo beneficio si vedrà certamente negli anni a venire.
A mio modo di vedere si potrebbe fare di più per limitare l'uso del telefono alla guida, le pene dovrebbero essere maggiormente inasprite perchè ad oggi è una piaga per la sicurezza delle nostre strade.
Quali obiettivi ha Aivos per il 2018/2019?
Per il 2018 c'è molto da fare.
Prima di tutto stiamo organizzando una campagna di sensibiizzazione nelle scuole perchè prevenire è meglio che curare, rendere consapevoli del problema i grandi di domani circa i pericoli della strada è il primo passo per limitare gli incidenti.
Faremo un altro evento di formazione gratuito per le autorità, in collaborazione con la regione Lombardia.
Per tutelare le vittime della strada puntiamo ad arrivare ad aprire almeno 100 sportelli ed essere più capillari sul territorio con nuove collaborazioni presso nuovi ospedali.
Online stiamo sviluppando un'applicazione scaricabile da smartphone con molte informazioni utili per chi ha subito un incidente e per dare la possibilità a chi ha bisogno di aiuto di contattare la nostra associazione.
A proposito di promozione di iniziative, da quest'anno si celebrerà la Giornata Nazionale in memoria delle Vittime della Strada, cosa ha in programma la vostra associazione?
Per questa importante giornata stiamo organizzando degli eventi ed un dibattito per sensibilizzare i cittadini verso la tematica della sicurezza stradale. Per rimanere aggiornati su tutte le attività di Aivos basta iscriversi alla newsletter sul nostro sito.