Il Governo sarebbe pronto a un intervento per correggere le sanzioni sugli assegni che presentano irregolarità

di Gabriella Lax - La multa in caso di mancanza della dicitura "Non trasferibile" sugli assegni, oltre ad aver destato scalpore, continua a far discutere. Sembra che sul punto, il Parlamento abbia chiesto al Governo un clamoroso passo da gambero sulla vicenda, con un intervento per correggere la manovra errata.

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Multa per assegni non trasferibili, passo indietro del Governo?

La commissione Finanze della Camera ha approvato un parere che impegna il Governo a rivedere la posizione ed a ritornare alle sanzioni proporzionali agli importi versati con gli assegni irregolari.

Clausola non trasferibile assente, fino a 50mila euro di multa

Facendo un passo indietro, era entrata in vigore nel luglio scorso della normativa antiriciclaggio e antiterrorismo che impone di scrivere (qualora non sia già stampata) la dicitura "non trasferibile" sugli assegni di importo superiore ai mille euro. In caso di violazione la multa varia da un minimo di 3mila a un massimo di 50mila euro. I correntisti, in buona fede ma disinformati, su Facebook avevano fatto sentire le loro voci in un gruppo "Maxi sanzione per assegno privo del non trasferibile".

La necessità di un correttivo alla norma antiriciclaggio

Nelle Ragionerie territoriali si leva il problema: uffici intasati, mancano anche i criteri-guida per quantificare le multe. In precedenza l'ipotesi dell'oblazione era quella scelta facilmente consumatori, ma ora nessuno vuol sborsare subito 6mila euro. Da qui prende il via il "contenzioso" con tempo e danaro da dedicare alle pratiche.

Secondo il vice direttore generale dell'Abi Gianfranco Torriero si tratterebbe di un pasticcio «frutto di una legislazione eccessiva, in cui si sommano leggi nazionali, direttive europee e circolari interpretative al punto che il legislatore non è più in grado di vedere gli svarioni. Come Abi abbiamo segnalato al Mef in forma scritta e ufficiale la necessità di stabilire una sanzione proporzionata alla violazione».

Al lavoro dunque la Commissione Finanze della Camera, che in un atto firmato da Sergio Boccadutri, «segnala l'opportunità di adottare correttivi» in modo da «evitare i potenziali effetti distorsivi» rispetto alle sanzioni per la violazione dei limiti al trasferimento di contante e sulla circolazione di assegni in bianco o privi della clausola di non trasferibilità».

In sostanza l'invito è a rivedere il regime delle sanzioni in modo da «assicurare che la sanzione amministrativa pecuniaria, e la relativa oblazione, sia ragionevole e proporzionata rispetto al valore dell'operazione». Un sostanziale ritorno alle percentuali, tenendo presente che non si tratta di sanare sanzioni abnormi rispetto alla violazione, ma dare attuazione ai principi di ragionevolezza e proporzionalità contenuti nel diritto europeo, nella direttiva e nella delega.


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