di Gabriella Lax - Torna l'ora legale, stanotte, tra sabato e domenica, saluteremo l'ora solare (detta ora civile convenzionale), per accogliere quella legale che, per convenzione nei Paesi dell'Unione europea, inizia l'ultima domenica di marzo e termina l'ultima domenica di ottobre.
Ora legale: a cosa serve
L'obiettivo è sfruttare al massimo l'irradiazione della luce solare nel periodo che abbraccia la primavera, l'estate e metà dell'autunno. L'utilizzo della luce solare per più ore consente un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica.
Ora solare e ora legale in Italia
L'ora legale, prima di essere adottata definitivamente per legge nel 1966, in Italia fu utilizzata come misura di guerra nel 1916 e poi dal 1940 al 1942.
Il protocollo che regolamenta l'ora legale in Europa stabilisce che per i tre fusi orari, Europa occidentale (Regno Unito, Irlanda e Portogallo) Europa centrale ed Europa orientale (Grecia, Finlandia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lituania, Lettonia, Ucraina, Moldova), il cambio dell'ora avvenga nell'ultima domenica di marzo e l'ultima domenica di ottobre. In Italia quando scattano le 2:00 antimeridiane dell'ultima domenica di marzo gli orologi vengono spostati avanti di un'ora, dunque l'ora che inizierebbe alle 2:00 e terminerebbe alle 3:00 viene soppressa. Nel passaggio inverso (che avviene l'ultima domenica di ottobre), quando scattano le ore 3:00 antimeridiane si riporta l'orologio indietro di un'ora dunque l'ora che incomincia alle 2:00 e termina alle 3:00 viene ripetuta due volte.
Ora legale, a quanto ammonta il risparmio
L'ora legale serve a risparmiare, ma quanto hanno veramente speso in meno gli italiani? Secondo le rilevazioni della società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 26 marzo al 29 ottobre 2017 il nostro Paese ha risparmiato complessivamente 567 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di oltre 200 mila famiglie), ovvero minori emissioni di CO2 in atmosfera per 320mila tonnellate. Se si considera che nello stesso periodo un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo circa 19,5 centesimi di euro al lordo delle imposte, è di 110 milioni di euro il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2017.
Pro e contro dell'ora legale permanente
La domanda nasce spontanea, se introduzione dell'ora legale consente un effettivo risparmio energetico perché non usufruirne per tutto il resto dell'anno?
Gli argomenti pro e contro l'ora legale permanente abbracciano molti aspetti del vivere quotidiano. Si pensi ad esempio al traffico: i sostenitori dell'ora legale chiariscono che la luce pomeridiana renderebbe più sicure le strade all'ora di punta, inoltre avere più tempo per fare attività fisica all'aperto migliorerebbe anche la salute delle persone. Per contro dal punto di vista del traffico i benefici della luce serale sarebbero probabilmente annullati dai maggiori rischi di incidente dovuti al buio mattutino. Se si pensa agli agricoltori, questa categoria sarebbe costretta a rinunciare a preziose ore di luce nel primo mattino. Infine gli effetti sulla salute, legati ai cicli circadiani dell'uomo ed ai difficoltosi adattamenti, sono molto dibattuti.
Tra di essi compaiono i disturbi del sonno e stress per l'organismo che deve riabituarsi al nuovo ritmo, come in una sorta di jet lag e i più colpiti sono bambini e anziani. Si pensa che le conseguenze siano gestibili dopo il primo giorno, in realtà, il periodo di transizione per la maggior parte delle persone è molto più lungo.
Verso l'addio all'ora legale?
Nonostante il risparmio energetico ci sono Paesi in cui l'ora legale non è ben vista. Nei mesi scorsi al Parlamento europeo si è discusso sul tema con l'approvazione di una risoluzione non legislativa in cui si chiedeva alla Commissione una valutazione sull'attuale sistema dell'ora legale e, ove necessaria, una revisione delle norme in materia.
La risoluzione ha trovato il favore ed è stata accolta con 384 voti, 153 voti contrari, 12 astensioni. E non è la prima volta che l'Europa discute (e si divide) sui vantaggi e gli svantaggi o meno del cambio d'ora. Con riferimento alla necessità di evitare sistemi diversi di cambio orario in ciascun Paese UE, i deputati hanno stabilito che è fondamentale mantenere un regime orario uniforme a livello di Unione.
L'attuale direttiva sull'ora legale, entrata in vigore nel 2001, prevede una data e un'ora comuni per l'inizio e la fine del periodo dell'ora legale in tutta l'UE, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno.
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