Avv. Francesca Linda Dammacco - Criticare l'azienda su Facebook può portare al licenziamento per giusta causa. Il caso su cui si è pronunciata la Cassazione con la sentenza n. 10280/2018 (sotto allegata) riguarda il licenziamento di una dipendente che ha pubblicato sul proprio diario facebook un messaggio di disprezzo verso l'azienda, nel quale si affermava senza mezzi termini: "mi sono rotta i coglioni di questo posto di merda" e si associava alla dichiarazione la denominazione della società.
Il datore di lavoro ha licenziato la dipendente per giusta causa sul presupposto che le volgarità espresse sul social network e il contenuto che da esse emergeva erano tali da ledere irreversibilmente il vincolo fiduciario alla base del rapporto.
La lavoratrice ha impugnato il licenziamento e osservato che la reazione aziendale risultava sproporzionata, anche perché l'uso di facebook era funzionale a limitare la diffusione del messaggio a pochi amici ammessi a visionare il suo profilo. La dipendente asseriva anche che in ambito web espressioni volgari come quelle usate da lei dovevano considerarsi forme critiche d'uso ricorrente nel linguaggio dei social.
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