di Gabriella Lax - Bugie, silenzi ed omissioni sugli ingredienti o sulle caratteristiche degli alimenti costeranno care. Chi non rispetterà trasparenza e corretta informazioni destinate ai consumatori su quello che viene presentato sugli scaffali dovrà pagare sanzioni che vanno da 500 euro a 40 mila euro. Le novità sono sancite dal decreto legislativo 23 del 15 dicembre 2017 che dà attuazione alla disciplina dell'Unione europea di tutela dei consumatori.
Le caratteristiche delle etichette degli alimenti
Il provvedimento riguarda sia l'indicazione di origine dell'ingrediente principale se prevista, ma anche data di scadenza, presenza di allergeni, dichiarazione nutrizionale o caratteristiche del prodotto (bio o vegan, ad esempio). L'obiettivo è combattere è la concorrenza sleale a tutela dei consumatori, stabilendo anche un'eventuale valutazione delle infrazione in sede penale per fatti delittuosi particolarmente rilevanti.
Contro le etichette fake sugli alimenti, l'impegno di Coldiretti
A ricordarlo è Coldiretti che sottolinea come sono entrate in vigore le norme che prevedono l'obbligo di indicare l'origine in etichetta dei derivati del latte, del grano nella pasta, riso e nei derivati pomodoro, che si sommano a quelle europee.
L'unione europea, a detta di Coldiretti, non è chiara «obbliga ad indicare l'etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi». Su questo fronte prosegue l'impegno di Coldiretti con l'avvio di una mobilitazione popolare #stopcibofalso nei confronti dell'Unione europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l'economia, bloccare le speculazioni e difendere l'agricoltura italiana.
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