Il decreto, in conformità alla direttiva, spiega palazzo Chigi, introduce norme volte a raggiungere i seguenti obiettivi:
- ridurre il complesso delle emissioni nazionali annue di origine antropica di una serie di sostanze per rispettare specifici livelli entro il 2020 e il 2030;
- attivare il monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti obblighi di riduzione delle emissioni;
- ottenere, attraverso un sistema di monitoraggio, dati relativi agli impatti dell'inquinamento atmosferico sugli ecosistemi".
Destinatari del provvedimento sono sia i soggetti pubblici che i privati. Quanto ai primi, in particolare, le autorità con competenze in settori responsabili di emissioni oggetto di impegni nazionali di riduzione (come trasporti, industria, agricoltura, energia, riscaldamento civile, ecc.) o in ambiti collegati (qualità dell'aria, clima, ecc.), dovranno realizzare azioni coerenti con l'attuazione del programma nazionale di riduzione delle emissioni". Quanto ai privati, invece, le nuove norme "avranno effetto su tutti coloro che, come operatori, utenti o consumatori, saranno interessati dall'attuazione delle politiche e delle misure del programma nazionale. Tali soggetti potranno essere destinatari di obblighi e divieti o, comunque, di effetti diretti e indiretti dell'applicazione del programma nazionale (limiti di emissione di attività, divieti e limiti di circolazione veicolare, obblighi relativi al riscaldamento civile, ecc.)".