Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i giudici hanno imposto alla Cassa di previdenza degli architetti (ordine cu era iscritto Borsato) di pagare gli assegni di reversibilità sinora negati.
Per Maria Grazia Sangalli ed Emiliano Ganzarolli, i legali che hanno assistito Zanola, insieme ai colleghi dell'associazione Rete Lenford Avvocatura per i diritti Lgbti, si tratta della "prima volta che la reversibilità viene riconosciuta al partner di fatto: la Cassazione l'ha più volte negata ai conviventi eterosessuali perché possono scegliere di sposarsi, mentre le coppie dello stesso sesso fino a due anni fa non avevano modo di regolare la loro unione". È possibile, proseguono, "perché esiste il diritto inalienabile delle persone omosessuali alla vita familiare, anche prima della Legge Cirinnà, come sancito dalla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale".
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