I racconti giuridici di nonna Norma e nonno MassiMario ovvero le sentenze raccontate a un bambino: maltrattamenti in famiglia per il coniuge separato
Nella puntata di oggi della rubrica "I racconti giuridici di nonna Norma e nonno MassiMario", due anziani avvocati ancora in attività che cercano di insegnare il diritto al nipotino Cavillo, attraverso brevi racconti narrati come favole, nonna Norma sarà alle prese con il reato di maltrattamenti in famiglia. Dovrà spiegare al bambino che, come sentenziato dalla Cassazione (cfr. Cass. n. 3356/2018) anche il coniuge separato può rispondere del delitto di cui all'art. 572 c.p.
Nonna NORMA:"Esattamente. Perché possa ravvisarsi questo reato non è necessaria una coabitazione o una convivenza continua. È sufficiente che la relazione tra due persone abbia le caratteristiche di un rapporto stabile basato sulla solidarietà e sull' assistenza reciproca. Infine, va detto che nel reato di maltrattamenti in famiglia vanno ricompresi tutti quegli atteggiamenti che offendono la dignità e il decoro di una persona(cioè della vittima) oltre alle sofferenze morali."
CAVILLO:" grazie nonnina mia per tutte le cose che mi insegni".
Nonna NORMA:" di nulla tesoro mio".
Buona lettura!
Reato di maltrattamenti anche per il coniuge separato
CAVILLO: "Buongiorno nonnina. Che fai?"Nonna NORMA:"Ciao CAVILLO sto innaffiando le mie piante sul balcone, con questo caldo hanno bisogno di più acqua."
CAVILLO:"Si hai ragione nonna. Ti va di raccontarmi una tua storiella giuridica?"
Nonna NORMA:"Ma certo tesoro. Allora oggi ti parlerò del reato di " maltrattamenti in famiglia " previsto dall' art.572 c.p.
Allora devi sapere che una sentenza della Cassazione, di qualche mese fa, ha ricordato che il reato di maltrattamenti in famiglia può essere commesso anche dal coniuge separato. Infatti, con la separazione legale dei coniugi vengono meno alcuni obblighi come quello di convivenza e fedeltà mentre restano in piedi altri obblighi come quello di collaborazione ma anche di assistenza morale e materiale.
Nonna NORMA:"Esattamente. Perché possa ravvisarsi questo reato non è necessaria una coabitazione o una convivenza continua. È sufficiente che la relazione tra due persone abbia le caratteristiche di un rapporto stabile basato sulla solidarietà e sull' assistenza reciproca. Infine, va detto che nel reato di maltrattamenti in famiglia vanno ricompresi tutti quegli atteggiamenti che offendono la dignità e il decoro di una persona(cioè della vittima) oltre alle sofferenze morali."
CAVILLO:" grazie nonnina mia per tutte le cose che mi insegni".
Nonna NORMA:" di nulla tesoro mio".
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