di Valeria Zeppilli - Con la sentenza numero 4963/2018 (qui sotto allegata), il Giudice di Pace di Torre Annunziata è tornato a pronunciarsi sulle conseguenze dell'omessa indicazione nel verbale delle ragioni per le quali è mancata la contestazione immediata di una violazione del codice della strada.
Accogliendo il ricorso di un automobilista difeso dall'Avv. Roberto Iacovacci, il giudice ha in particolare ribadito che tale omissione comporta come conseguenza l'illegittimità del verbale, della conseguente irrogazione della sanzione e di tutti i successivi atti del procedimento. Del resto, se non sono specificati i motivi che hanno impedito la contestazione immediata di una violazione, l'atto redatto dagli agenti accertatori risulta privo di un essenziale elemento formale, con pregiudizio del concreto esercizio di difesa dell'automobilista sanzionato.
Autovelox tarati e ben visibili
Nella medesima pronuncia, il Giudice di Pace di Torre Annunziata si è anche soffermato sull'utilizzo dei sistemi autovelox mobili per l'accertamento del superamento dei limiti di velocità su strada.
In particolare, il giudice ha ricordato che i Prefetti hanno il compito di disciplinare l'utilizzo di tali strumenti, in ottemperanza al loro dovere di monitorare il fenomeno dell'eccesso di velocità e di pianificare le attività di controllo al fine di renderle un reale strumento di prevenzione e "non solo uno strumento per fare cassa".
La gestione delle apparecchiature, poi, può essere affidata solo agli operatori di Polizia, mentre non è possibile l'appalto dei servizi di accertamento a società private.
Infine, gli autovelox devono essere controllati periodicamente e le postazioni di controllo non devono essere nascoste ma ben segnalate.
Si ringazia il Consulente Tecnico Investigativo Giorgio Marcon per la cortese segnalazione
GdP di Torre Annunziata testo sentenza numero 4963/2018