di Valeria Zeppilli - Chi deve recuperare una somma di denaro e non riesce a ottenerla "bonariamente", se il suo credito è certo, liquido ed esigibile e fondato su prova scritta può chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo.
Una delle prime domande che si pone chi decide di ricorrere a tale strumento è: quali sono i tempi di emissione e per quanto tempo il decreto ingiuntivo conserva la propria efficacia?
I tempi di emissione del decreto ingiuntivo
Circa l'emissione di un decreto ingiuntivo, la legge non fissa dei termini precisi che il giudice deve rispettare. Generalmente però, salvo eccezioni connesse al sovraccarico degli uffici giudiziari, le tempistiche sono molto brevi e vanno da qualche giorno a poche settimane.
Infatti, non è prevista la presenza in giudizio del debitore e l'ingiunzione si fonda solo sull'esame delle prove documentali fornite dal creditore.
I tempi di efficacia del decreto ingiuntivo
Per quanto riguarda invece i tempi di efficacia, una volta ottenuta l'emissione del decreto ingiuntivo il creditore ha sessanta giorni di tempo per notificarlo al debitore.
A questo punto, il debitore ha quaranta giorni di tempo dalla ricezione dell'atto per notificare l'eventuale opposizione. Salvo il caso in cui sia concessa la provvisoria esecuzione, per l'esecutività del decreto ingiuntivo occorre attendere l'infruttuoso decorso di tale termine.
In ogni caso, una volta che il decreto sia stato notificato, il creditore non deve più affrettarsi, anche se il debitore non ha presentato opposizione. Infatti, sul presupposto dell'avvenuta notifica, il decreto ingiuntivo resta valido e utilizzabile per dieci anni da quando è stato emesso, peraltro con possibilità di interrompere tale termine di prescrizione e farlo decorrere da capo.
Se, invece, viene proposta opposizione e quest'ultima dà esito negativo per il debitore, il creditore avrà anche in questo caso dieci anni di tempo per avvalersi di tale pronuncia a sé favorevole.
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