Lampadine tradizionali addio, i vantaggi
Il divieto che doveva scattare già nel 2016 ed è stato posticipato di un biennio comporta, in sostanza, che al prossimo cambio di una lampadina fulminata ci si potrà rassegnare ad acquistare prodotti più efficienti, innanzitutto i Led che consumano fino a 5 volte in meno rispetto ad una lampada alogena (in soldoni, si parla di circa 115 euro annui di risparmio). I vantaggi sono evidenti dunque sia per il portafogli che per l'ambiente e l'industria.
Il risparmio stimato, secondo Enea (l'Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) è di 48 TWh di energia elettrica l'anno e di circa 15,2 milioni di tonnellate di C02 sino al 2025 (pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all'anno).
Senza contare, infine, i vantaggi per l'industria, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla protezione dalla concorrenza di bassa qualità e dall'import di prodotti inefficienti.
Lampade alogene: ecco quali saranno vietate
Il divieto, in ogni caso, non riguarda proprio tutti i prodotti. Ad essere tagliati dal mercato saranno i classici bulbi di vetro a forma di pera, non direzionali, in classe energetica D, mentre saranno esclude dall'operazione: le lampade alogene direzionali (i c.d. 'faretti'); le lampade alogene con attacco G9 e R7S (quelle usate per le lampade da tavolo e i proiettori).
Il divieto scatta per i nuovi prodotti immessi nel mercato, mentre quelli già in vendita nei negozi sono salvi.
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