La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 9246/2006) ha stabilito che la satira che suscita il riso nelle persone ha un valore a carattere etico ed educativo. I Giudici di Piazza Cavour hanno infine definito la satira come "quella manifestazione del pensiero (talora di altissimo livello) che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores ovvero, di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene".
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