I fatti
La casa veniva venduta ad un prezzo più che dimezzato, dopo numerosi tentativi di vendita, nella precisione sette tentativi di asta.
Il prezzo di vendita, rispetto alla stima dell'immobile periziato dai professionisti delegati della vendita, era arrivato, dopo i successivi esperimenti, a €40.000,00 rispetto ai 110.000,00€ di valore stimato dell'immobile.
Un danno economico sia per la Banca procedente che per i debitori, i quali ultimi non si liberano del debito, e si ritrovano senza una casa con aggravio di ulteriori spese per l'affitto della nuova abitazione, oltre che doversi difendere da eventuali ed ulteriori azioni esecutiva da parte della Banca per il residuo credito.
Istanza di revoca dell'aggiudicazione
Al fine di chiedere ed ottenere la tutela dei propri diritti, i sig.ri depositavano, tramite la scrivente e presso il Tribunale di Milano, istanza di revoca dell'aggiudicazione ex art. 586 c.p.c., considerando che il prezzo offerto era notevolmente inferiore a quello giusto, e considerando che, dal debitore esecutato, erano state fatte numerose proposte a saldo e stralcio che avrebbero soddisfatto in egual misura ed anche maggiore, sia il creditore procedente che i debitori esecutati.
Il Giudice dell'Esecuzione, letta l'istanza di revoca dell'aggiudicazione, ha deciso di decidere in merito in contradditorio tra le parti.
Esperta di diritto amministrativo, bancario e gestione della crisi d'impresa (sovraindebitamento). Iscritta anche nell'albo del Ministero della Giustizia nel registro dei gestori della crisi del sovraindebitamento.
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