di Gabriella Lax - L'Italia dovrà recuperare l'Ici non pagata dalla Chiesa e dal no profit. A stabilirlo i giudici della Corte di giustizia dell'Unione europea, annullando la decisione della Commissione del 2012 e la sentenza del Tribunale Ue del 2016 che avevano sancito «l'impossibilità di recupero dell'aiuto a causa di difficoltà organizzative» nei confronti degli enti non commerciali, come scuole, cliniche e alberghi. I giudici hanno ritenuto che tali circostanze costituiscano soltanto «difficoltà interne» al nostro Paese. E' stato invece respinto il ricorso sull'Imu.
Per la Corte Ue l'Italia dovrà recuperare l'Ici dalla Chiesa
Il ricorso era partito stato promosso dalla scuola elementare Montessori di Roma contro la sentenza del Tribunale Ue del 15 settembre 2016 che, in primo grado aveva considerato legittima la decisione di non recupero da parte della Commissione europea nei confronti di tutti gli enti non commerciali, sia religiosi sia no profit, di una cifra che, secondo stime dell'Anci, era di circa 4 o 5 miliardi.
Per la Commissione l'Italia si trovava nella «assoluta impossibilità» di recuperare le tasse non versate nel periodo 2006-2011 dato che sarebbe stato «oggettivamente» impossibile, in base ai dati catastali e delle banche fiscali, calcolare retroattivamente il tipo d'attività (economica e non) svolta negli immobili di proprietà degli enti non commerciali e, conseguentemente, calcolare l'importo da recuperare.
Corte Ue, sull'Ici non versata «difficoltà interne all'Italia, esclusivamente ad essa imputabili»
La Corte di giustizia, pronunciatasi in Grande Chambre, ha invece annullato sia la decisione della Commissione europea che la sentenza del Tribunale Ue, evidenziando come tali circostanze costituiscono mere «difficoltà interne» all'Italia, «esclusivamente ad essa imputabili», non idonee a giustificare l'emanazione di una decisione di non recupero. La Commissione europea «avrebbe dovuto esaminare nel dettaglio l'esistenza di modalità alternative volte a consentire il recupero, anche soltanto parziale, delle somme». Sempre secondo la Corte, i ricorrenti erano situati «in prossimità immediata di enti ecclesiastici o religiosi che esercitavano attività analoghe» tanto che l'esenzione Ici li poneva «in una situazione concorrenziale sfavorevole (..) e falsata». Per contro, la Corte di giustizia ha ritenuto invece legittime le esenzioni dall'Imu
, l'imposta succeduta all'Ici, introdotte dal governo Monti, anch'esse oggetto di contestazione da parte dei ricorrenti. Scarica pdf sentenza Corte-Ue-6-11-2018-ICI• Foto: 123rf.com